martedì, 30 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, rapporti tesi tra Zelensky e la Germania. Mosca: “Veicoli Nato con armi per Kiev sono un bersaglio”

Scholz non andrà a Kiev, dopo il rifiuto di Zelensky all'incontro col presidente tedesco. La Germania continuerà a fornire armamenti. Il Consiglio europeo aumenta a 1,5 miliardi di euro il budget per gli aiuti militari. Finlandia e Svezia verso l'adesione alla Nato.

Da non perdere

Ha destato stupore la decisione del presidente Zelensky di rifiutare l’incontro con il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, mentre si è dichiarato pronto a vedere il cancelliere della Germania, Scholz, affermando che con lui si può discutere concretamente riguardo la fornitura di armi. Tuttavia, Scholz al momento non andrà a Kiev, in quanto ha ritenuto “irritante” il no di Zelensky a Steinmeier. Sia il cancelliere che presidente tedesco rimangono comunque sulla stessa linea di pensiero e continueranno a sostenere l’Ucraina e a fornire armamenti, ma in modo “ragionevole” e, soprattutto, evitando che Berlino venga trascinata nel conflitto. Per Scholz, è necessario consegnare armi “corrette e ragionevoli” per le quali siano disponibili munizioni e pezzi di ricambio e fare in modo che nessun soldato debba recarsi sul territorio ucraino. Queste forniture “impediranno alla Nato, agli stati della Nato e alla Repubblica federale di Germania di diventare parte della guerra”.

L’incontro con Polonia e Paesi baltici

Da quando l’armata russa di è ritirata dalla capitale, diversi leader europei si sono recati a Kiev per incontrare Volodymyr Zelensky, che fino a questo momento si è presentato in videocollegamento in numerose assemblee europee e statunitensi. Nonostante le problematiche nate per la visita tedesca in Ucraina, si tiene oggi un incontro in presenza tra Zelensky e i presidenti della Polonia, Lettonia, Estonia e Lituania.

Gli aiuti dall’Unione europea

Possiamo fermare la Russia o perdere l’intera Europa orientale. Se l’Europa perde tempo, la Russia se ne servirà per espandere la zona di guerra ad altri Paesi”. È con queste parole che il presidente ucraino ha esortato oggi l’Europa a incrementare le azioni contro la Russia, in un video messaggio al Parlamento estone. Il Consiglio europeo ha deciso oggi di aumentare a 1,5 miliardi di euro gli aiuti alle forze armate ucraine, aggiungendo quindi 500 milioni di euro al budget. Secondo l’Alto Rappresentante Joseph Borrell, “le prossime settimane saranno decisive. Mentre la Russia si prepara per un’offensiva nell’Ucraina Orientale, è cruciale continuare e rafforzare il nostro aiuto militare a Kiev, perché difendano il loro territorio e la loro popolazione, evitando ulteriori sofferenze”.

Nato tra nuove adesioni e minacce russe

Come affermato costantemente da Stoltenberg, la Nato non entrerà nel conflitto, a meno che non venga colpito un territorio dell’alleanza. A tal proposito, come già annunciato nelle scorse settimane, la Nato non farà pressioni alla Finlandia per aderire, ma la situazione inizia a diventare critica, pertanto il primo ministro finlandese ha annunciato che decideranno entro poche settimane se inviare la candidatura: “La Russia è il nostro vicino. Abbiamo un lungo confine con loro e vediamo come si comportano in Ucraina adesso. È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo. Ci sono ovviamente diversi rischi per i quali dobbiamo essere pronti. Le minacce provenienti dalla Russia come attacchi informatici, ibridi e così via devono ovviamente essere prese in considerazione”. Intanto la Svezia ha deciso che presenterà la propria richiesta di adesione alla Nato al prossimo vertice in programma per il 29 e 30 giugno.

Pur non volendo entrare in guerra, la Nato va incontro a enormi rischi fornendo armi all’Ucraina. Il viceministro degli Esteri russo ha espresso chiaramente che Mosca considererà come “bersagli militari legittimi” tutti i veicoli statunitensi e dell’alleanza che trasportano armamenti sul suolo ucraino: “Avvertiamo che i trasporti di armi USA-Nato attraverso il territorio ucraino saranno da noi considerati obiettivi militari legali; stiamo facendo capire agli americani e agli altri occidentali che i tentativi di rallentare la nostra operazione speciale, per infliggere il massimo danno ai contingenti russi e alle formazioni delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk saranno duramente repressi.”

Ultime notizie