giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, in Italia 92mila profughi. Lamorgese: “Arrivati 2mila bambini non accompagnati”

Il governo britannico sta “sanzionando le persone che sostengono le regioni separatiste illegali dell'Ucraina", dopo le "numerose notizie della scorsa settimana secondo cui la Russia avrebbe barbaramente preso di mira i civili in queste regioni".

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L’Europa non si ferma, continua con le sanzioni. Dopo il colloquio tra il leader russo, il cancelliere austriaco Nehammer era stato chiaro: “Le sanzioni europee continueranno” aveva dichiarato apertamente. Lo segue a ruota il Governo britannico di Boris Johnson che ha esteso le sanzioni anti russe ad altri 206 tra individui ed imprese. Lo fa sapere il Foreign Office all’indomani di un colloquio tra il premier inglese e il presidente degli Stati Uniti, Biden, in cui si era parlato anche di questo tema.

Le sanzioni della Gran Bretagna

Le sanzioni riguardano per lo più separatisti filo-russi e oligarchi, circa 178. La Gran Bretagna, in coordinamento con l’Unione Europea, ha esteso la lista dei sanzionati anche alle famiglie dei separatisti. Il governo britannico sta “sanzionando le persone che sostengono le regioni separatiste illegali dell’Ucraina“, dopo le “numerose notizie della scorsa settimana secondo cui la Russia avrebbe barbaramente preso di mira i civili in queste regioni”, secondo quanto fa sapere il ministro degli Esteri.

Nella lista il prigioniero Medvedchuk e l’oligarca Alekperov

Nella lista delle persone fisiche sanzionate c’è il nome di Viktor Medvedchuk, oppositore del presidente ucraino Zelensky ed esponente ucraino filo-russo. È stato catturato nelle scorse ore dalle forze di Kiev in vista di uno scambio di prigionieri con Mosca. Tra gli atri nomi c’è anche l’oligarca Vagit Alekperov, boss del colosso petrolifero privato russo Lukoil. Il Cremlino difende Medvedchuk: “Non ha mai avuto relazioni dietro le quinte con la Russia”, il portavoce Peskov aggiunge che “le opinioni di Viktor a favore della costruzione di relazioni normali, reciprocamente vantaggiose e di partenariato tra Ucraina e Russia sono ben note. Questa sua posizione è sempre stata aperta”, incalza “se si immagina ipoteticamente questo, Medvedchuk avrebbe potuto lasciare il territorio ucraino prima dell’operazione militare speciale. Come possiamo vedere, invece, non l’ha fatto.”

Viminale, circa 92mila profughi in Italia

Aumenta sempre di più il numero dei profughi accolti in Italia. L’incremento, rispetto a ieri 12 aprile, è di 709 ingressi. Dall’inizio del conflitto, sono 91.846 le persone in fuga e arrivate nel nostro Paese. Tra queste, 87.912 arrivate alla frontiera e 3934 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Il Viminale rende noti i numeri e specifica che 47.499 sono donne, 10.368 uomini e 33.979 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia sono Milano, Bologna, Roma e Napoli.

Lamorgese, arrivati 2mila minori non accompagnati

Il numero dei minori arrivati fino ad oggi in Italia dall’inizio della guerra è 1764 e sono totalmente soli. Tra loro, 1332 sono stati accolti da famiglie sulla base di provvedimenti disposti dai tribunali dei minori, questo riferisce il ministero dell’Interno, Luciana Lamorgese, al question time alla Camera. L’Italia ha subito spalancato le porte per accogliere i profughi, la Ministra rassicura i Comuni: “Il Governo sosterrà il loro sforzo assicurando la copertura degli oneri finanziari connessi alla sistemazione alloggiativa e assistenziale”. Il Viminale è intervenuto ricordando che “è stato predisposto dal ministero un piano specifico per coordinare le attività di tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei minori, compresi Unhcr, Unicef e Save the Children”.

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