“Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili”. Queste le parole di Belkis Wille, referente di Human Rights Watch, dopo il drammatico bombardamento del teatro di Mariupol. Non si sa ancora quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio ormai da giorni. Situata nell’oblast’ di Donec’k, a Mariupol le telecomunicazioni, l’elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti.
A seguito dei continui bombardamenti e di un conflitto che non vuole arrestarsi, è stata programmata una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La riunione, che si terrà oggi 17 marzo, è stata chiesta da Stati uniti, Regno unito, Francia, Irlanda, Norvegia e Albania. Possibile anche un intervento da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.Però, secondo l’Intelligence del Regno Unito, l’avanzata russa sembra essersi fermata. “Le forze russe che hanno fatto progressi minimi sul terreno, nel mare e nello spazio aereo negli ultimi giorni, continuano a registrare pesanti perdite”, secondo l’ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina da parte dell’Intelligence.
Chernihiv, 53 civili uccisi in 24 ore
Nel nord dell’Ucraina, precisamente a Chernihiv, sono 53 i civili uccisi nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti russi. A riportare la notizia è Viacheslav Chaus, capo dell’amministrazione regionale di Chernihiv in una dichiarazione pubblicata su facebook: “Nelle ultime 24 ore, 53 corpi di persone civili uccise dai russi sono stati portati all’obitorio”.
Mariupol, dal teatro la gente esce viva
“Dopo una notte all’oscuro, al mattino del 22mo giorno di guerra finalmente una buona notizia da Mariupol: il bunker ha tenuto, la gente esce fuori viva”. Scrive così su facebook, il parlamentare ucraino Sergiy Taruta, in merito al crollo del teatro di Mariupol. Il rifugio anti-aereo, collocato presso il teatro di Mariupol, sembra aver resistito. Ieri 16 marzo, le autorità ucraine hanno accusato la Russia di aver attaccato un teatro al centro di Mariupol, nel quale si erano rifugiate centinaia di persone. Mosca ha negato di aver bombardato la struttura e ha accusato invece il reggimento Azov ucraino.
Della drammatica situazione a Mariupol, ha parlato il ministro della difesa ucraina, Oleksii Reznikov. in collegamento con le commissioni esteri e difesa del parlamento europeo, ha fatto un bilancio delle perdite: “Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20 mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1.200 donne e bambini. C’erano segnali che all’interno c’erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso”.
Vitali #Klitschko, the mayor of #Kyiv is tired of refuting the #Russian propaganda narrative that the Russian army hits only military targets. pic.twitter.com/QPKFY7NCPJ
— NEXTA (@nexta_tv) March 17, 2022
Kiev, missile su un palazzo: un morto, tre feriti
I resti di un missile da crociera, abbattuto dalla contraerea, hanno colpito un edificio residenziale a Kiev, nel distretto di Darnytskyi. Il bilancio – secondo quanto riferito dal Servizio di emergenza statale ucraino – è di un morto e tre feriti. Trenta, invece, sono le persone evacuate.
#Volnovakha, #Donetsk region.#Russian occupants completely destroyed civilian infrastructure of the town. Russians committed war crimes when deliberately bombed each and every house.#RussiaInvadedUkraine #StandWithUkriane #StopRussianAggression pic.twitter.com/2ONYXLwPd4
— Emine Dzheppar (@EmineDzheppar) March 17, 2022
“Volnovakha non esiste più”
“Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà Volnovakha non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio”. Dopo aver parlato della situazione di Mariupol, Oleksii Reznikov, ha parlato della città dell’est ucraino, nell’oblast di Donetsk.
Zelensky parla al Bundestag
In collegamento con il Bunderstag, parlamento tedesco, il presidente Volodomyr Zelenski ha affrontato la posizione dell’Europa nel conflitto: “Si alza un muro sempre più forte tra l’Ucraina e l’Europa. Questo muro è più forte, con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste aiutarci”.