venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Usa: “Contrari al bando dei visti per i cittadini russi”. Kiev: “Ungheria e Austria uniche a non fornire armi”

Washington: "Non vogliamo chiudere le vie di rifugio ai dissidenti russi, c'è differenza tra le azioni del Governo e il popolo". Omicidio Darya Dugina, il padre: "Non basta la vendetta, serve la vittoria". Gli Usa condannano l'uccisione di un civile, ma non rispondono a domande mirate.

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È prevista per oggi, 23 agosto, la riunione dell’UNSC-Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che sta subendo da diverso tempo incessanti attacchi. Quella della centrale ucraina è una questione che sta interessando diversi Paesi a causa della sua pericolosità qualora si dovesse verificare un passo falso. Le conseguenze sarebbero irreparabili. È stata la Russia in prima persona a convocare l’incontro e ha anche chiesto esplicitamente la partecipazione di Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite. Lo stesso ha partecipato la scorsa settimana a un trilaterale con Erdogan e Zelensky in cui, tra i temi, si è discusso anche della centrale nucleare.

Omicidio Darya Dugina, Salvini: “Non meritava questa fine”

Riguardo all’omicidio di Darya Dugina, politologa e figlia del filosofo russo di estrema destra Aleksandr Dugin vicino a Putin, morta la sera di sabato 20 agosto a seguito dell’esplosione della sua auto nel villaggio di Velyki Vyazomi, si è espresso Matteo Salvini, leader della Lega: “È un fatto mostruoso“, per poi aggiungere che quando scoppiano le guerre “i morti ci sono da ambo le parti” ed è per questo motivo che non se l’è sentita di puntare il dito “contro Tizio, oppure è colpa di Caio”. Ha concluso dicendo di piangere “una donna che non meritava quella fine“.

Aleksandr Dugin: “La vendetta non basta, serve la vittoria”

Dopo aver trascorso giorni distante dai riflettori, anche il padre della vittima, Aleksandr Dugin, ha deciso di rompere il silenzio sull’attentato che ha stroncato la vita alla figlia puntando il dito contro Kiev. Infatti, ha parlato di “un attacco terroristico compiuto dal regime nazista ucraino“. Di contro, ha continuato dicendo che come miglior risposta non bisogna limitarsi a una vendetta, ma bisogna raggiungere la “Vittoria con la V maiuscola”.

Usa: “Condanniamo sempre l’uccisione dei civili”

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, si è rifiutato di rispondere a una domanda mirata sull’omicidio di Darya Dugina, ovvero se gli Usa sapessero chi fosse il mandante; però ha condannato il fatto di aver preso di mira intenzionalmente un civile. Mosca, invece, si è espressa accusando una presunta agente dell’intelligence ucraina.

Kiev: “Ungheria e Austria le uniche che non ci hanno fornito armi”

Ai microfoni dell’Ukrainska Pravda, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è espresso riguardo alla fornitura di armi, affermando che solo l’Ungheria e l’Austria non le hanno fornite; però, si può sorvolare sull’Austria, in quanto Paese neutrale, “per altri Paesi europei non c’è nessun tabù su questo argomento, nonostante un tempo lo fosse. Il problema non è che i Paesi dell’Ue siano contrari alla fornitura sul piano teorico, ma che lo siano all’atto pratico, in questo modo emergono questioni e discussioni difficili da gestire”.

Washington: “Contrari al bando dei visti per i cittadini russi”

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che gli Stati Uniti non supportano il bando generale dei visti per i cittadini russi, infatti “non vogliamo chiudere le vie di rifugio e sicurezza ai dissidenti russi o ad altri che sono vulnerabili alle violazioni dei diritti umani”. Ha inoltre sottolineato che l’America è stata chiara sull’importanza di “tracciare una linea di demarcazione tra le azioni del Governo russo e le sue politiche in Ucraina e il popolo russo“.

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