Il conflitto sul suolo ucraino imperversa e non c’è tregua per le regioni di Donetsk, Kherson e Kharkiv. A seguito degli attacchi sferrati dai russi stamattina sul villaggio di Chuguev, ha perso la vita un civile e ne sono stati feriti altri due; la persona deceduta pare sia un cittadino russo così come uno dei due ora in condizioni critiche. Il bilancio è stato riferito da Serhii Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della Polizia di Stato nella regione di Kharkiv. Intanto l’esercito di Kiev è riuscito a liberare ben sette villaggi nell’Oblast di Kherson; dall’inizio dell’invasione russa sono tornati sotto il controllo ucraino circa 53 centri della zona, stando a quanto riportato dal Kyiv Independent. Secondo l’intelligence del Regno Unito, è molto probabile che in questa regione, attualmente fulcro degli scontri più accesi, si assista a una costante fuga della popolazione, dovuta soprattutto alla carenza di cibo. Mentre gli ucraini tornano a riconquistare i propri territori, il ministero della Difesa russo ha reso noto che i loro sistemi missilistici hanno distrutto un deposito di armi inviate dalla Polonia nella regione di Leopoli; l’agenzia di stampa Reuters non è ancora riuscita a verificare le notizia.
Nave Razoni lascia Istanbul
L’imbarcazione Razoni, la prima nave carica di 26,5 tonnellate di grano ucraino salpata lunedì 1 agosto dal porto di Odessa e arrivata stamattina all’ingresso dello stretto del Bosforo in ritardo sulla tabella di marcia a causa del maltempo, ha lasciato le coste di Istanbul dopo essere stata ispezionata dai delegati di Ankara, Kiev, Mosca e Onu e definita idonea per proseguire il viaggio d’esportazione verso Tripoli, in Libano. Tuttavia, il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, frena gli entusiasmi in merito a questa prima spedizione di cereali dal Mar Nero dopo il blocco causato dal conflitto: “Di recente, grazie all’Onu in collaborazione con la Turchia, abbiamo avuto il primo invio di un carico di grano, ma è ancora niente. Speriamo sia una tendenza che continuerà”. Così si è espresso il leader ucraino in video collegamento con alcuni studenti in Australia. “La guerra sta quasi uccidendo l’economia. È in coma“, ha aggiunto Zelensky. Secondo quest’ultimo è necessario che escano dal Paese almeno 10 milioni di tonnellate di frumento per ridurre il deficit di bilancio.
Putin a Schroder: “Nord Stream 2 pronto a uso immediato”
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incontrato la settimana scorsa a Mosca l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Secondo quanto reso noto oggi, 3 agosto, dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il leader della Federazione russa ha affermato che “il gasdotto Nord Stream 2 è pronto all’uso immediato“. Dal canto suo Schroeder si è detto alquanto “preoccupato” per la crisi energetica europea, chiedendo spiegazioni a Putin in merito. Secondo il portavoce, il presidente russo ha riferito a Schroeder che le forniture di gas moscovita sono scese a circa 30 milioni di metri cubi al giorno, da 167 milioni di metri cubi, nel momento in cui la Polonia ha sanzionato il gasdotto Yamal-Europa e l’Ucraina ha interrotto i flussi attraverso una delle sue uscite. Peskov ci ha tenuto a ribadire come sia stato Schroeder a chiedere a Putin se fosse possibile lanciare il Nord Stream 2 per sostenere le forniture all’Europa. Il diplomatico del Cremlino ha dichiarato che il colloquio intercorso tra i due è stato registrato per evitare che “qualcuno decida di giocare con il contenuto”.