sabato, 20 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, civili nell’Azot senza acqua e cibo. Berlino a Zelensky: “Saldamente al tuo fianco”. Kiev: “Medvedev piccolo uomo”

Centinaia di civili e soldati sono bloccati senza via d'uscita nella fabbrica chimica Azot, con scarsità di cibo, acqua, elettricità e servizi igienici. Le armate ucraine hanno liberato altri due villaggi nei pressi di Izium. Sono alte le aspettative per la visita, non ancora confermata, del cancelliere tedesco a Kiev. Podolyak: "Medvedev è un piccolo uomo con enormi insicurezze".

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Mentre la guerra continua a imperversare in Ucraina, le condizioni delle persone rimaste intrappolate nei bunker dello stabilimento chimico Azot si fanno sempre più critiche. Sono centinaia i civili bloccati all’interno della fabbrica, di cui molti anziani, donne e bambini. Il portavoce dell’ufficio dell’Onu per gli Affari umanitari ha lanciato un allarme sulla carenza di scorte di cibo e acqua, elettricità e servizi igienici e ha aggiunto che le Nazioni Unite non sono in grado in questo momento di fornire gli aiuti necessari, visti i continui bombardamenti sulla città.

Nello stabilimento, tuttavia, ci sono anche soldati di Kiev, che sono bloccati senza alcuna via d’uscita, secondo quanto riportato da Rodion Miroshnik, ambasciatore in Russia di Lugansk: “Quei militanti che sono bloccati presso la fabbrica Azot di Severodonetsk non rappresentano una seria minaccia militare. Sono semplicemente militanti bloccati. Non capisco in cosa sperino”. Miroshnik ha anche affermato che alcuni giorni fa le armate ucraine hanno provato a raggiungere il ponte sul fiume Seversky Donets, che però era stato fatto saltare in aria giorni prima. Intanto le truppe di Kiev hanno liberato altri due villaggi nei pressi di Izium, proseguendo nella controffensiva nonostante il numero enorme di soldati russi.

Il viaggio di Scholz e la posizione della Germania

Stanno diventando sempre più alte le aspettative che gli ucraini hanno per la visita del cancelliere tedesco Scholz a Kiev. “Gli ucraini si aspettano che a Kiev Olaf Scholz esca dall’ombra dell’esitazione tedesca sulla fornitura di armi pesanti e lo status di candidato Ue” ha scritto su Twitter Andriy Melnyk, ambasciatore ucraino a Berlino, aggiungendo che il governo tedesco deve saper cogliere “un’opportunità storica” e augurandosi che il cancelliere e gli altri leader promettano il proprio sostegno allo status europeo del Paese. Tuttavia non è ancora stata confermata la visita di Scholz, Draghi e Macron e a Berlino si mantiene il più assoluto riserbo a riguardo. Il portavoce Steffen Hebestreit ha affermato in conferenza stampa che “posso solo confermare che domani sarà certamente giovedì e che dopodomani sarà venerdì”, ma ha anche risposto alle parole di Zelensky, che chiedeva alla Germania di decidere da che parte stare: “La Germania è saldamente al fianco dell’Ucraina. Non credo che ci possano essere dubbi su come sia schierato il governo tedesco”.

La risposta di Kiev a Medvedev: “È un piccolo uomo”

Il consigliere di Zelensky, Mychaylo Podolyak, ha parlato in un tweet dell’ex presidente russo, Dmitry Medvedev, definendolo “un piccolo uomo con enormi insicurezze” e affermando che “spruzza veleno verso l’Ucraina ed è il volto dell’imperialismo russo; se l’imperialismo avesse un volto, sarebbe quello di Medvedev. La domanda è dove sarà lui tra due anni”. Un post forte e pungente, una degna risposta all’infelice previsione di Medvedev, secondo cui l’Ucraina tra due anni non ci sarà più.

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