giovedì, 25 Aprile 2024

Ucraina, il Senato russo autorizza invio di truppe all’estero. La Germania blocca Nord Stream 2, l’Ue e Johnson preparano sanzioni

L'Unione Europea non ci sta al riconoscimento di indipendenza delle repubbliche separatiste e ha annunciato un pacchetto di sanzioni per la Russia. Intanto Putin continua a promettere forniture ininterrotte di gas per i mercati globali.

Da non perdere

Tra Ucraina e Russia la tensione continua a salire e dopo il discorso pronunciato da Vladimir Putin nella serata di ieri sembra sia davvero difficile rimettere a posto le cose con l’arte della diplomazia. Il riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e l’invio di truppe russe nella regione di Donbass ha acceso definitivamente la miccia del conflitto. Seppur il Cremlino abbia assicurato che l’esercito sia stato mandato in terra ucraina da stanotte per “assicurare la pace”, Kiev non ci sta e difende a spada tratta la sua integrità accusandoli di voler “risuscitare l’Urss“, affermando di non aver alcuna intenzione di accettare variazioni nei propri confini. Intanto altre sei esplosioni sono state avvertite nel centro Donetsk e una fonte diplomatica fa sapere che non si fermano i bombardamenti sulla “linea di contatto” fra le truppe di Kiev e le forze separatiste.

Gli scontri sul confine ucraino hanno dato il via ad un esodo di sfollati che mette in luce quanto si sia se non dentro, almeno vicinissimi ad uno stato di guerra. Difronte alla minaccia russa Kiev dichiara di volere la pace e non avere paura, ma sembra volersi mettere al riparo chiedendo più armi e sostegno da parte dell’Occidente. La Nato risponde al Governo ucraino garantendo il suo pieno supporto politico. Putin dichiara in conferenza stampa che “bisogna rispettare il desiderio della popolazione nella regione di Donbass. È necessaria una demilitarizzazione di Kiev e quest’ultima deve rinunciare spontaneamente alla sua ambizione di entrare a far parte della Nato”.

Draghi condanna la decisione di Putin

Mario Draghi ha condannato fermamente la scelta del presidente Russo di riconoscere le repubbliche filorusse separatiste. Il premier italiano lo ha reso noto durante l’insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato: “Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Siamo in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale  ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”.

Il Senato russo da l’ok all’invio di truppe all’estero

Mosca fa sapere che ci sono almeno 120mila soldati nella regione del Donbass. Ora Putin ha chiesto al Senato russo di poter inviare forze militari all’estero, a sostegno dei separatisti in Ucraina. Lo ha appena reso noto il Ministro della Difesa russo. Questo potrebbe aprire la strada a un attacco sempre più feroce verso il paese. “Pensiamo che sia l’inizio di una invasione”, ha commentato alla Cnn Jonathan Finer, del vice consigliere del per la Sicurezza nazionale americana. Joe Biden si pronuncerà riguardo alla crisi Ucraina-Russia verso 14 locali, le ore 20 italiane. Il Senato ha ufficialmente accettato la proposta di Putin e ha dato l’ok all’invio e all’uso di truppe militari all’estero.

Pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea

Intanto l’Unione Europea non ci sta dinanzi al riconoscimento di indipendenza delle repubbliche separatiste e ha annunciato un pacchetto di sanzioni per la Russia. “La decisione della Federazione Russa di riconoscere come entità indipendenti gli ‘oblast’ (territori, ndr) di Donetsk e Luhansk in Ucraina, e di inviarvi truppe russe, è illegale e inaccettabile. Viola il diritto internazionale, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, gli impegni internazionali della Russia e aggrava ulteriormente la crisi”, hanno dichiarato i presidenti del Consiglio europeo, Luis Michel, e della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Nel pacchetto di sanzioni proposta dall’Ue è inclusa “la capacità del governo e dello Stato russo di accedere a capitali, mercati finanziari e servizi dell’Ue per limitare il finanziamento delle politiche aggressive” di Mosca. Così si legge nella nota dei presidenti della Commissione e del Consiglio Ue che inoltre “accolgono con favore la salda unità degli Stati membri e la loro determinazione a reagire con fermezza e rapidità”.

Germania sospende il gasdotto Nord Stream 2

Il governo tedesco ha annunciato che per ora non autorizzerà l’attivazione del Nord Stream 2, il gasdotto costruito negli ultimi anni per portare il gas russo in Germania e poi da lì nel resto del territorio europeo. Il gasdotto, completato a settembre del 2021, non aveva ancora ricevuto l’autorizzazione a entrare in funzione dalle autorità tedesche ed europee perché «non rispetta i requisiti della legislazione dell’Unione Europea sull’energia». L’annuncio della sospensione dell’autorizzazione sembrerebbe colleghi direttamente la mancata attivazione del gasdotto proprio all’esplosione della crisi ucraina.

Infatti, oggi, 22 febbraio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato di aver deciso di sospendere il processo di autorizzazione del gasdotto proprio in risposta al riconoscimento di indipendenza delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk attuato dalla Russia. “Ora spetta alla comunità internazionale rispondere a questa azione unilaterale, ingiustificata e incomprensibile intrapresa dal presidente russo”, ha aggiunto Scholz nel corso della conferenza stampa. Ursula von der Leyen ha dichiarato che è un bene che la Germania abbia bloccato il Nord Stream 2.

Boris Johnson annuncia sanzioni contro 5 banche russe

Il Regno Unito ha annunciato sanzioni contro 5 banche russe, per fermare tutti gli asset britannici di alcuni famosi oligarchi considerati molto vicini a Putin. Johnson ha mostrato così la sua vicinanza all’Ucraina, facendo chiaramente capire dinanzi al Parlamento di Westminster che si tratta solo di una prima tranche di sanzioni economiche cui ne seguiranno altre se la situazione non cambierà. Il premier britannico Boris Johnson ha inoltre dichiarato  dinanzi alla Camera dei Comuni che le affermazioni del presidente russo fatte ieri in merito al riconoscimento dei separatisti sono “provocatorie e false”. Il premier britannico lo ha accusato inoltre di minacciare “una guerra di aggressione senza lo straccio di una giustificazione, basandosi su idee assurde e persino misticheggianti”.

Russia promette forniture ininterrotte di gas ai mercati globali

La Russia ha dichiarato che rifornirà ininterrottamente di gas i mercati globali. Putin lo ha dichiarato accogliendo gli ospiti del Sesto Summit sul Gas del Forum dei Paesi Esportatori di Gas. Lo riporta Interfax. “Un uso più ampio del gas naturale, uno dei tipi di carburante più rispettosi dell’ambiente, è abbastanza rilevante in questa fase. La Russia è destinata a continuare la fornitura ininterrotta di questa risorsa energetica, compreso il gas naturale liquefatto, ai mercati globali, per migliorare l’infrastruttura esistente e aumentare gli investimenti nel settore del gas”, ha affermato Putin.

Ultime notizie