mercoledì, 9 Ottobre 2024

Guerra in Ucraina, Mosca isola Severodonetsk. Gli USA: “Dal Cremlino intimidazioni ai giornalisti americani”

"Pesanti combattimenti sono in corso nella città di Severodonetsk. Le truppe russe continuano a prenderla d'assalto". Lo sottolinea l'intelligence britannica. Gli Stati Uniti, intanto, hanno accusato Mosca di aver intimidito alcuni giornalisti americani che operavano sul suolo russo.

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“Pesanti combattimenti sono in corso nella città di Severodonetsk. Le truppe russe continuano a prenderla d’assalto”. È quanto si legge nel rapporto operativo giornaliero dell’esercito di Kiev. Secondo lo Stato Maggiore, le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi in diverse città. Inoltre, avrebbero colpito alcune unità militari di Mosca nella regione di Kherson ed alcuni depositi di munizioni situati a Mykolaiv.

Intelligence britannica: “Mosca punta a tagliare fuori Severodonetsk”

“Nel weekend le forze russe hanno conquistato Severodonetsk. Mosca continua ad occupare i distretti orientali”. Lo sottolinea l’intelligence britannica, specificando che il piano del Cremlino continua ad essere quello di spezzare in due l’area della città. “La Russia punta a tagliare fuori l’area di Severodontestk. Da Nord a Sud. E dopo i bombardamenti ad Izyum si sta preparando per nuovi attacchi sull’asse settentrionale”, si legge nell’analisi.

Gli USA accusano Mosca di aver intimidito i suoi giornalisti

Gli Stati Uniti, intanto, hanno accusato Mosca di aver intimidito alcuni giornalisti americani che operavano sul suolo russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di diversi corrispondenti di testate giornalistiche statunitensi. Secondo Washington, questi ultimi sarebbero stati chiamati a presentarsi davanti al Ministero degli Esteri russo per ascoltare quali sarebbero state le conseguenze di questa politica ostile nei confronti di Mosca da parte del loro Paese. “Voglio essere chiaro. Il Cremlino, in questo momento, è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all’informazione”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price.