È online su Youtube il podcast “Strage Erba”, dei giornalisti Edoardo Montolli e Felice Manti. Nella prima puntata, intitolata “La verità sul riconoscimento di Mario Frigerio”, audio esclusivi e documenti inediti.
Cristiano Ronaldo rompe il silenzio: "Ho un libro di appunti, e negli ultimi cinque mesi, delle 100 notizie che hanno fatto su di me, ne hanno azzeccate soltanto cinque. Immaginate come stanno le cose. Seguite questo consiglio".
Nella giornata di ieri 10 luglio, le forze russe hanno sparato pesantemente sul villaggio di Esman, a Sumy. Un missile Uragan su Chasiv Yar, nel Donetsk: 22 vittime tra cui 1 bambino. Un altro missile su Kharkiv, colpito un edificio residenziale di 6 piani. Un gruppo di giornalisti italiani bloccati in un rifugio antibomba. Ministro della Difesa ucraino: "Stiamo schierando un milione di combattenti per riprendere il sud".
"Pesanti combattimenti sono in corso nella città di Severodonetsk. Le truppe russe continuano a prenderla d'assalto". Lo sottolinea l'intelligence britannica. Gli Stati Uniti, intanto, hanno accusato Mosca di aver intimidito alcuni giornalisti americani che operavano sul suolo russo.
Nella notte gli occupanti hanno ucciso nel sud e nell'est del Paese oltre 360 "nazionalisti" ucraini, colpendo circa 49 sistemi d'arma e veicoli militari. Il vicesindaco di Bucha a RaiNews: "Decine di bimbi deportati in Russia". Il Ministro della Cultura e dell'Informazione di Kiev: "Distrutti 370 monumenti in 100 giorni".
Sale a 720 il numero di corpi senza vita di civili ritrovati a Bucha e dintorni di Kiev. Almeno 20 i giornalisti uccisi dallo scorso 24 febbraio. L'Ucraina, intanto, ha dichiarato il blocco dei corridoi umanitari per la giornata di oggi, troppo pericoloso tenerli aperti. Oltre mille marine ucraini si sono arresi questa mattina a Mariupol, ma Kiev smentisce.
A Kiev un drone russo Orlan ha attaccato un istituto scientifico; confermata la morte di un civile. Nella regione del Donetsk l'esercito di Putin continua a scagliare missili sulla popolazione, colpendo a morte 5 persone e ferendone 19. Intanto la Russia fa sapere che non renderà noti i dettagli dei colloqui per "non danneggiare il processo negoziale".
Ieri gli studenti di tutta Italia si sono uniti e sono scesi in piazza. Alcuni giornalisti hanno consumato le proprie penne nel vano tentativo di screditarli. Aiutati in certi casi dagli stessi ragazzi.
La promessa di libertà di stampa fatta dai talebani, non è stata mantenuta. I giornalisti nella lista nera vengono cercati casa per casa, ad uno ad uno. Restano solo i media adeguatisi alla linea dura del nuovo Governo talebano. L'assenza di una stampa internazionale renderebbe inaccessibili molte delle informazioni riguardanti Kabul.