L’incontro tenutosi la scorsa settimana tra delegazioni di Mosca, Kiev, Ankara e rappresentanti Onu sembra aver portato a dei risultati sulla questione del grano. “È stato concordato in termini generali un piano per il trasporto di grano e generi alimentari” attraverso corridoi sicuri nel mar Nero dai porti dell’Ucraina. Lo ha detto il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, commentando proprio l’esito dell’incontro di Istanbul. Si attende ora un “incontro questa settimana per arrivare a un piano di attuazione concreto”, come sottolineato dallo stesso Akar.
Borrell: “È questione di vita o di morte”
“Ho la speranza che questa settimana sarà possibile raggiungere un accordo per sbloccare il porto di Odessa e gli altri porti ucraini”, ha detto l’Alto rappresentante della Politica estera Ue, Josep Borrell. “La vita di decine di migliaia di persone dipende da questo accordo, non è un gioco diplomatico, ma una questione di vita e di morte per molte persone. La Russia deve togliere il blocco e consentire le esportazioni”, ha aggiunto.
Mosca: “Incontro tra Putin ed Erdogan su grano ucraino”
Il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Erdogan parleranno domani a Teheran dei meccanismi per esportare grano e cereali ucraini. Secondo quanto riportato nelle settimane precedenti dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar, l’idea sarebbe quella di creare un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta dei corridoi di esportazione. Il tutto dovrebbe essere gestito da rappresentanti di Mosca, Kiev, Ankara e Nazioni Unite.
Zelensky: “Per Bolsonaro importante la ripresa di export grano”
Draghi: “Impegnati per sblocco grano, evitare crisi alimentari”
Si è tenuto oggi anche un vertice tra Italia e Algeria, “occasione per riaffermare l’impegno per la stabilità e la prosperità del Mediterraneo, messe a dura prova dall’invasione russa dell’Ucraina“. Lo ha dichiarato il premier, Mario Draghi, nel punto stampa con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune. “L’Italia è impegnata da tempo in prima linea – ha detto il premier – per sbloccare il transito di cereali dai porti del Mar Nero ed evitare una crisi alimentare catastrofica“.