giovedì, 28 Marzo 2024

Governo Meloni, oggi la fiducia: Europa bollette e diritti nel manifesto della premier

La prima tappa del nuovo Governo appena formatosi avrà luogo oggi, martedì 25 ottobre, quando Giorgia Meloni renderà le dichiarazioni programmatiche a Montecitorio e successivamente consegnerà il testo delle stesse a Palazzo Madama. La linea sembra chiara: forte linea europeista e atlantista, sempre declinata agli "interessi degli italiani".

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Questa mattina, martedì 25 ottobre 2022 alle ore 11, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del Governo. Successivamente, alle 12.30 si recherà al Senato per la consegna del testo delle dichiarazioni. Dalle nomine dei ministri e dall’intera formazione del nuovo Governo emerge una situazione evidente e oggettiva: sarà un esecutivo “fortemente politico”. L’ambizione della leader di Fratelli d’Italia è quella di guidare il Paese per tutta la durata naturale del mandato.

Alla vigilia della fiducia

Lontana da Palazzo Chigi per preparare il suo manifesto programmatico. Giorgia Meloni ha trascorso la vigilia del voto di fiducia al riparo dalle telecamere. Dopo la cerimonia della campanella con Mario Draghi e l’esordio internazionale col vis-a-vis con Emmanuel Macron, è giunto il momento di mostrare “come dare seguito concreto e attuazione agli impegni“. Il tempo delle scelte è giunto, indirizzato in maniera inequivocabile su quella “difesa degli interessi degli italiani“, cifra della campagna elettorale che l’ha portata a essere la prima donna a capo dell’esecutivo.

Da Montecitorio a Palazzo Madama nel segno della continuità

La presidente del Consiglio si presenterà quindi alle 11 a Montecitorio alla prima vera prova in Parlamento, dove può comunque contare su una maggioranza solida. Giorgia Meloni farà un discorso “di ampio respiro”, dalla condanna della Russia per la guerra in Ucraina ai rapporti con l’Europa, senza dimenticare le ricette economiche anticrisi. Sarà importante anche il passaggio sul tema delle donne e quello che significherà declinare al femminile un potere detenuto, fino a oggi, solo da uomini. Un frammento di discorso cruciale, per capire come coniugare quella discontinuità tanto cercata nella denominazione di ministeri chiave, con la continuità che inevitabilmente andrà portata avanti su alcuni dossier. Non mancherà la risposta la tema dei diritti civili e sociali, di forte risonanza proprio dopo l’incontro con Macron.

La posizione internazionale dell’Italia

Come dichiarato più volte dalla presidente del Consiglio, l’Italia resterà saldamente ancorata all’asse euro-atlantico. Nessun passo indietro sull’appoggio incondizionato all’Ucraina, anche con altre armi, se necessario. La sfida più ardua e impellente resta il caro energia. Impossibile percorrere una linea diversa dal governo Draghi, con il ministro preposto Roberto Cingolani, che resterà consigliere del governo Meloni. La leader di FdI difenderà questa scelta che ha sollevato perplessità, non solo tra le opposizioni. Ma diversa sarà probabilmente la scelta sul fronte della produzione e degli approvvigionamenti energetici. A Bruxelles, sarà necessario battersi per ottenere il tetto al prezzo del gas e per ottenere quella solidarietà mostrata ai tempi del Covid per avere risorse per proteggere cittadini e imprese dai rincari. Un nuovo decreto bollette sarà il primo impegno concreto del nuovo governo che subito dopo dovrà affrontare la scrittura della prima manovra finanziaria, in tempi record visto che l’ultima data utile per approvarla sarà il 31 dicembre 2022.

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