venerdì, 19 Aprile 2024

Nuovo Parlamento, La Russa Presidente del Senato: il discorso

Il neo-eletto Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha regalato rose bianche alla senatrice a vita Liliana Segre prima del discorso, in cui ha ringraziato varie personalità di spicco, tra cui la stessa Segre, e ha rivolto un pensiero alle vittime della guerra in Ucraina e del Covid.

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La 19esima legislatura è ufficialmente iniziata. Dopo l’elezione di Ignazio La Russa come nuovo Presidente del Senato, è iniziata alle 14 la seconda chiama per eleggere il Presidente della Camera, dopo che alla prima votazione non è stato raggiunto il quorum dei 2/3, quindi 267 voti necessari.

Il discorso di Ignazio La Russa

Alle 14 è ripresa la seduta del Senato, dove Liliana Segre ha invitato il neo-eletto Presidente a parlare. Ignazio La Russa ha iniziato il proprio discorso dopo aver regalato un mazzo di rose bianche alla senatrice a vita Segre. “Non ci crederete ma non l’ho preparato minimamente un discorso ma certamente prima dei ringraziamenti, che sono abituali e sentiti, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato e quelli che si sono astenuti e se mi consentite quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra. Il mio ringraziamento e pensiero deferente va, naturalmente, a Mattarella che io ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse presidente. La sua intelligenza e capacità politica è ancora oggi manifesta nell’altissimo ruolo che ricopre. Ho anche apprezzato il presidente emerito Napolitano. Ma soprattutto il ringraziamento va alla presidente morale oggi di questa Assemblea: la senatrice Segre, e non c’è una sola parola che lei abbia detto che non meriti il mio applauso”.

La Russa continua: “Ai patrioti ucraini va il mio pensiero, così come ai profughi e rifugiati ucraini e che da ogni parte del mondo scappano da quella guerra e dalle guerre che devono essere accolti con onore. Non c’è mai pace senza la giustizia. Umanità è respingere violenza e sopraffazione, difendere diritti legalmente riconosciuti, la violenza su minori e donne che è lo squallore della società. Violenze che devono essere più che combattute, oltre che combattute: vanno prevenute. Ogni fragilità ci riguarda e ci interpella. Noi non dobbiamo chiedere ad altri ma a noi stessi cosa realizzare per stare accanto a chi è debole. Per chi è debole il posto non è in fondo ma in prima fila. Le morti bianche gridano vergogna soprattutto se a cadere sono giovani tirocinanti o i caduti sotto i colpi della pandemia. Le tante crisi hanno bisogno di miracoli e chi meglio del nostro ingegno può compiere questi miracoli nel quotidiano, pensiamo al made in Italy che va difeso nelle istituzioni italiane ed europee”.

“Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme – prosegue il presidente -. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo. Non sarò uomo di parte e di partito. Mi impegnerò per non rimanere abbarbicato a idee immutabili senza tradirle, impegno non solo mio, ma della mia parte politica. Un insegnamento che a livello personale ho preso da mio padre che è stato senatore e che a livello politico ho preso in particolare da un uomo che mi ha insegnato i valori del dialogo e dell’armonia: l’onorevole Pinuccio Tatarella”.

“Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità. Farò certamente tesoro degli insegnamenti e del sacrificio di eroi troppo soli in vita e che nonostante ciò hanno sacrificato le loro esistenze: Carabinieri, Polizia, politici, magistrati, giornalisti. Bisogna ricordarli nella battaglia per la legalità come hanno insegnato Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino dei quali quest’anno ricorre il 30esimo anniversario del barbaro omicidio. Il mio è un compito di servizio, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c’è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti”. Al termine del discorso, La Russa ha aggiunto: “L’ho fatto volutamente fuori dal mio discorso, permettetemi di rivolgere un caro affettuoso saluto al centrodestra ma in particolare ai senatori di Fratelli d’Italia, al presidente Draghi e quella che spero sia incaricata dal presidente Mattarella cioè Giorgia Meloni” e ha dato appuntamento per martedì 18 alle 14 per l’elezione dei presidenti dei Gruppi d’appartenenza dei senatori.

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