venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: “Russi vogliono il Lugansk entro il 26 giugno”. Esplosioni e sirene antiaeree a Odessa

Nonostante la resistenza ucraina cerchi di riconquistare terreno a Kharkiv, i russi combattono battaglie decisive nel Lugansk. Il consigliere del sindaco di Mariupol: "Uno dei più grandi disastri umanitari; in alcune aree la gente usa acqua non potabile". Unione Europea: "Rischio di crisi alimentare senza precedenti".

Da non perdere

“Alle forze armate ucraine manca poco per raggiungere il confine di stato nella regione di Kharkiv, in modo che sia Kharkiv che la regione siano completamente liberati“. Lo ha annunciato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar in collegamento con i media locali. “Per questo motivo i russi hanno intensificato i bombardamenti: stanno facendo ogni sforzo per impedire alle forze armate di raggiungere il confine di stato. I combattimenti continuano”. Intanto tornano a suonare le sirene antiaeree a Odessa, strategica area portuale sul Mar Nero. Gli abitanti hanno sentito forti boati dovuti probabilmente ad alcune esplosioni. La notizia è stata diffusa su Telegram dal deputato ucraino Oleksiy Honcharenko.

Kiev: “Russi vogliono il Lugansk entro il 26 giugno”

Nonostante la resistenza ucraina stia cercando di riconquistare terreno, le truppe di Putin stanno combattendo battaglie decisive nel Lugansk, in particolare a Severodonetsk e Lysychansk. “La leadership di Mosca chiede che le sue truppe raggiungano i confini amministrativi della regione di Lugansk entro il 26 giugno“, ha detto Malyar, citata dall’agenzia Ukrainska Pravda. “Ora l’esercito russo ha lanciato praticamente tutte le sue forze e mezzi per assaltare gli insediamenti circostanti. Le nostre forze stanno facendo tutto il possibile per tenere questi territori e impedire l’accerchiamento”, ha spiegato la viceministra ucraina.

Mariupol: “Qui uno dei più grandi disastri umanitari”

Mariupol vive uno dei più grandi disastri umanitari causati dall’aggressione russa. Nonostante la consegna dell’acqua una volta alla settimana annunciata dai russi, non tutti i residenti possono raccoglierla”. Così inizia il messaggio scritto dal consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andriushchenko su Telegram. “In alcune aree dove l’approvvigionamento idrico è parzialmente disponibile – ha aggiunto – la gente è costretta a usare l’acqua non potabile. A causa di problemi con gli aiuti umanitari, la gente sta in fila anche 3-4 ore davanti ai supermercati per comprare da mangiare”. Andriushchenko ha denunciato come i russi stiano lentamente dissotterrando in questa zona i corpi dei civili caduti nel corso di questo assurdo conflitto. “I cadaveri vengono tirati fuori, caricati su trattori e portati in un obitorio. La registrazione viene effettuata coinvolgendo esclusivamente i parenti, spesso non c’è un numero di riferimento”.

Ue: “Rischio di crisi alimentare senza precedenti”

Secondo l’Unione Europea questo conflitto ha innescato “una crisi alimentare senza precedenti“, ed è per questo che gli Stati membri si stanno impegnando con i loro partner globali nell’adottare “misure rapide e complete“. “La guerra di aggressione ingiustificata, non provocata e illegale della Russia contro l’Ucraina ha drammaticamente aggravato la crisi della sicurezza alimentare“, si legge nel documento stilato dall’Ue. Intanto la Germania ha organizzato per venerdì a Berlino una conferenza internazionale per chiarire tutti gli aspetti preoccupanti legati al grano e dei rifornimenti provenienti dall’Ucraina. Sarà presente all’evento anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

Ultime notizie