venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kharkiv bombardata 66 volte: 11 morti tra cui bambino di 7 anni

Zelenskyi: “I russi non fermano l’offensiva”. “Ora l’operazione sarà intensificata“, truppe filorusse del Donetsk. Attacco anche alla cultura, ben 166 siti danneggiati o distrutti.

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Dopo 47 giorni di guerra, presa ancora di mira la regione di Kharkiv, seconda città dell’Ucraina per dimensioni dopo Kiev. È stata bombardata dai russi, nelle ultime 24 ore, ben 66 volte. Il numero delle vittime è salito a 11 morti, tra cui un bambino di 7 anni, mentre uno di 14 anni è stato ferito, questo quanto riporta Oleh Synehubov, governatore della regione, al Kyiv Independent. I Russi pare avrebbero utilizzato artiglieria, mortai e sistemi lanciarazzi multipli per attaccare i quartieri residenziali della regione. I cittadini di Kharkiv hanno visto piovere dal cielo razzi attaccati a dei paracadute; Ihor Terehov, sindaco di Kharkiv, aveva avvertito i suoi concittadini di non avvicinarsi. Ha poi dichiarato che presumibilmente sono stati utilizzati quei missili per bombardare la città, stando a quanto riporta Suspilne.

“I russi non fermano l’offensiva”, Zelenskyi

Nuovamente sotto attacco anche la città di Kiev. È iniziata l’offensiva finale russa in Donbass. Il presidente dell’Ucraina continua a riportare una situazione tragica in tutta la Nazione, il popolo è stremato, vessato dalla guerra. Durante il suo discorso davanti al parlamento della Corea del Sud, Zelenskyi ha dichiarato che la situazione peggiore sta interessando la città di Mariupol, nella regione di Donetsk, perché la città è ancora occupata e bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. “Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l’offensiva”.

“Ora l’operazione sarà intensificata”, Pushilin

Di contro, le forze filorusse di Donetsk, con a capo Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, non hanno intenzione di arrestarsi. Anzi, l’intenzione è quella di intensificare l’operazione, come dichiara Pushilin alla Tass. “Più ritardiamo, più la popolazione civile semplicemente soffre, essendo tenuta in ostaggio dalla situazione”. Fa sapere, inoltre, che hanno identificato le aree in cui alcuni passi devono essere accelerati.

Le ferrovie di Stato in default

Bloomerang riferisce che le Russian Railways, le ferrovie dello Stato russe, sono state dichiarate in default per il mancato pagamento il mese scorso degli interessi su un green bond in franchi svizzeri. Il pagamento doveva essere versato entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni, secondo il Credit Derivatives Determinations Committee che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati, ma questo non è avvenuto. Invece, fa sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che la Russia ha le risorse per pagare il suo debito, quindi non c’è nessun motivo oggettivo per un default. “Ci può essere solo un default tecnico, artificiale”; “Mosca ha tutto il necessario per adempiere a tutti i suoi obblighi“.

La cultura e la guerra

Insieme al crollo di palazzi, ai civili caduti, ai bambini e a tanti altri innocenti, anche la cultura è stata colpita. A Kiev ben 166 siti culturali sono stati distrutti o danneggiati, questo riferisce il Ministero della Cultura e delle Politiche dell’informazione ucraina. “Attualmente conserviamo registri ufficiali sul sito web del ministero. Si tratta di 166 siti del patrimonio culturale che sono stati distrutti o danneggiati durante l’invasione russa. Non sappiamo ancora di alcuni siti che si trovano nei territori completamente occupati”, Oleksandr Tkachenko, ministro della cultura. Aggiunge che Kiev sta negoziando con i partner occidentali per istituire un fondo congiunto per il ripristino del nostro patrimonio culturale. La cultura va preservata.

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