giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, Onu: 1.842 vittime, tra cui 148 bimbi. Nehammer incontra Putin: “Non è stato un colloquio amichevole”

Mentre i russi occupano il villaggio di Kamyanka, arrivano nuovi bilanci di morte dall'Onu: 1.842 vittime, tra cui 148 bimbi, e almeno 2.493 feriti. Gli invasori hanno catturato nel Donbass 9 autisti di minibus dell'organizzazione umanitaria ucraina "Help People". Nehammer, dopo l'incontro con Putin: "Sono stato duro, colloquio non amichevole".

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Mentre l’esercito russo sferra attacchi militari sempre più aggressivi a Kiev e nelle regioni già fortemente devastate del Donbass e del Donetsk, non viene risparmiata nemmeno la zona orientale di Kharkiv. Qui gli invasori fanno sapere di aver occupato il villaggio di Kamyanka, nel distretto di Izyum, territorio particolarmente strategico dal punto di vista geografico. Secondo il ministero della Difesa di Mosca si tratta di “una delle linee di difesa più fortificate delle forze armate ucraine”. “La cattura e il mantenimento dell’insediamento ha permesso alle forze principali di sviluppare con successo l’offensiva”, ha precisato l’ufficio stampa ministeriale.

Il vento di morte e disperazione si tramuta in numeri sempre più sconcertanti. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dall’inizio dell’invasione russa, le vittime ammontano a 1.842, tra cui 148 bimbi, e i feriti sono almeno 2.493, di cui 233 minori. Secondo l’Onu si tratta di bilanci molto approssimativi e sottostimati, dovuti ai tanti accertamenti ancora da fare sul campo. Circa 7,1 milioni di persone, di cui la metà bambini, inoltre, hanno lasciato l’Ucraina, per fuggire da una guerra che assume sempre più le sembianze di un orrendo conflitto mondiale.

Kiev: catturati 9 autisti bus d’aiuti umanitari nel Donbass

I soldati di Putin tengono in scacco non solo svariati territori, ma anche gruppi di volontari e corridoi umanitari. Sembrerebbe che i russi abbiano fermato e fatto prigionieri 9 autisti di minibus dell’organizzazione ucraina “Help People“, gruppo che fornisce cibo, farmaci e permette l’evacuazione dei profughi. La cattura è avvenuta nella regione del Donbass, zona in cui questi uomini erano pronti a far fuggire da Mariupol alcuni civili, mettendo a loro disposizione alcuni autobus privati. La notizia è stata data alla Cnn da Alex Voronin, capo dell’organizzazione non governativa. Intanto Kiev denuncia: “Deportati in Russia almeno 33mila abitanti di Mariupol“.

Colloquio “non amichevole” tra Nehammer e Putin

Faccia a faccia tra Austria e Russia. Si è concluso l’importante colloquio, durato 75 minuti, tra il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer e il presidente russo Vladimir Putin, presso la residenza di quest’ultimo a Novo-Ogaryovo, nell’Oblast di Mosca. Nel corso dell’incontro vi erano oltre ai due leader solo due interpreti. “Il colloquio con Putin è stato molto duro e franco, non amichevole“, così la cancelleria austriaca, citata dal giornale online Kronen Zeitung. Si tratta del primo dialogo in assoluto a Mosca tra il Cremlino e l’Occidente. Il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg aveva già detto ai microfoni della Cnn, in vista di questo atteso confronto, che il suo presidente non si sarebbe risparmiato e avrebbe detto a Putin di aver “perso moralmente questa guerra“; insomma, senza troppi peli sulla lingua.

Lavrov: “Nessun cessate il fuoco prima di accordo finale”

“Dopo aver capito che gli ucraini non avevano intenzione di ricambiare la nostra iniziativa, è stata presa la decisione che durante i successivi round di colloqui non ci sarebbero state pause fino al raggiungimento di un accordo finale”, così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov all’emittente pubblica Rossiya 24. Ciò sta a significare che Mosca non interromperà la sua offensiva prima dei prossimi negoziati, idea di tregua che era invece stata annunciata qualche settimana fa dal leader del Cremlino. Intanto prosegue l’azione sanzionatoria dell’Europa nei confronti di Mosca. Anche la Croazia ha deciso di espellere 24 diplomatici russi per far sentire la propria voce contro la “brutale aggressione” all’Ucraina e “i numerosi crimini compiuti” in questa guerra.

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