venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Malyn e Korbutova sotto le bombe. Da Sumy evacuati in 5mila. I numeri del conflitto – VIDEO

Secondo il presidente Zelensky sono 52 i bambini che hanno perso la vita nell'arco delle ultime due settimane. Due dei quali, sono morti nell'attacco missilistico di ieri sera sulla città di Korbutova, che ha distrutto un dormitorio.

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Non si placa il conflitto russo-ucraino, neppure di fronte ai numeri sempre crescenti di caduti in battaglia e vittime civili. Secondo il presidente Zelensky sono 52 i bambini che hanno perso la vita nell’arco delle ultime due settimane. Due dei quali, sono morti nell’attacco missilistico di ieri sera sulla città di Korbutova, che ha distrutto un dormitorio. Tra le forze armate, invece, si contano 11.794 vittime tra decessi, dispersi o gravemente feriti, e 793 persone fatte prigioniere. Numeri agghiaccianti, che non sembrano, però, porre un freno alla guerra.

Le perdite militari ucraine e gli interventi umanitari europei

Il Ministero della Difesa ucraino, invece, parla di 4 caccia SU-27 abbattuti dalle forze aerospaziali russe in una battaglia aerea nei pressi di Zhyttomyr, 74 punti di controllo e nodi di comunicazione catturati, 176 stazioni di difesa aerea e radar distrutte, 233 carri armati e 540 mezzi blindati annientati, 631 unità di attrezzature speciali e veicoli mandati in pezzi, 160 tra aerei, elicotteri e droni abbattuti.

Dall’Europa e dagli Stati Uniti, intanto, proseguono i tentativi di fiaccare le finanze russe con una serie di interventi più o meno ad hoc e di sostenere la popolazione civile in fuga. La presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha dichiarato che l’UE fornirà 500 milioni di euro per l’assistenza ai rifugiati, e lavorerà alla creazione di centri di aiuto umanitario in Polonia, Romania e Slovacchia.

L’incoraggiamento di Zelensky e le proteste in Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, da parte sua, continua ad elogiare le varie forme di resistenza messe in campo dal suo popolo e i cittadini che hanno scelto di opporsi all’invasione russa nonostante la consapevolezza di poterci rimettere la vita: “Il Paese si è espresso al meglio delle sue capacità. I soldati hanno combattuto strenuamente, e la gente comune ha difeso città e ospedali. In due settimane di guerra l’Ucraina ha unito milioni di persone da tutto il mondo, che sono diventate una cosa sola”, ha detto il presidente.

Anche in Russia, nel frattempo, continuano le manifestazioni di dissenso nei confronti dell’azione militare intrapresa da Vladimir Putin. Secondo il Ministero dell’Interno russo, negli ultimi giorni circa 2.500 persone hanno preso parte ad una manifestazione non autorizzata a Mosca, e 1.700 di esse sono state arrestate. Lo stesso sarebbe avvenuto a San Pietroburgo, dove dei 1.500 manifestanti ne sarebbero stati fermati 750 dalle Forze di Polizia.

Gli attacchi su Malyn e Sjevjerdonec’k e l’evacuazione di Sumy

Questa mattina, poi, la città di Kiev si è svegliata con il suono delle sirene di guerra, a causa dei bombardamenti avvenuti nella vicina località di Malyn, ad ovest della capitale. Durante lo scontro, avrebbero perso la vita due bambini con meno di un anno. Dieci morti, invece, si contano nell’attacco alla città orientale di Sjevjerdonec’k. Il presidente francese Macron e il premier Mario Draghi si sono sentiti telefonicamente per discutere le future mosse da mettere in campo al fine di far ragionare Putin.

Il sindaco di Sumy, infine, ha affermato che i civili hanno iniziato a lasciare la città con auto private tramite l’istituzione di un secondo corridoio umanitario dopo quello creato nella giornata di ieri. Si parla di circa 5mila persone evacuate nell’arco dei due giorni.

 

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