Mario Draghi ha terminato le sue comunicazioni al Senato. Il premier ha richiesto un nuovo patto di maggioranza per andare avanti ed elencato le sfide che il Governo dovrà affrontare nel breve periodo. Lo Spread cala sotto 194 punti, nessun applauso a fine discorso da parte di Lega e M5s.
La Camera USA ha votato un nuovo significativo pacchetto di sostegno all'Ucraina per circa 40 miliardi di dollari. Una seconda votazione si terrà presto al Senato. La decisione avrà effetto non appena sarà firmata dal presidente americano Biden. La Serbia ha condannato l'invasione dell'Ucraina, ma si è rifiutata di aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia.
Il ministro degli Esteri russo non ha visto di buon occhio la dichiarazione rilasciata da Di Maio nell'informativa al Senato, e ha replicato in maniera pungente.
Il voto finale sul dl Milleproroghe è atteso entro domani, dopodiché la palla passerà nelle mani del Senato che il 24 febbraio sarà chiamato a confermarne la fiducia. Il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro il 28 febbraio.
Per il Giorno del Ricordo si è conclusa la celebrazione in Senato. Si accendono le polemiche per una circolare del Ministero dell'Istruzione che paragona le Foibe alla Shoah. Ulteriori polemiche si sono scatenate a seguito di fatti relativi alla giornata del ricordo in tutta Italia.
Composta da sedici articoli, il Senato ha approvato la legge sulle malattie rare. Gli obiettivi e gli interventi saranno definiti ogni tre anni, attraverso l'approvazione del Piano Nazionale.
Dagli episodi di cronaca degli ultimi giorni emerge lo scollamento tra civiltà e pólis. Canne fumanti e sparate in piazza, machismo e moralismo: l'accozzaglia barbara che manda a monte anni di conquiste civili.
"L'immagine dell'applauso sgangherato dopo il voto è l'immagine di cosa sarebbe il nostro Paese se ci fosse una maggioranza guidata da Salvini e Meloni".
Quegli applausi festosi, quelle mani che sbattono con foga una sull'altra, sono schiaffi in faccia ai figli omosessuali che non si aprono perché non se la sentono di fare coming out. Si vergognano. Per colpa di senatori così.