Intorno alle 18:15 è iniziato il Consiglio dei ministri. Draghi: "Come sapete, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro".
Si apre la crisi di Governo, il M5S non voterà la fiducia e Draghi potrebbe dimettersi. Salvini e Meloni: "Subito al voto". Provenzano attacca il centrodestra: "Stanno provando a cogliere l'attimo"
Ore cruciali per la tenuta del Governo Draghi. Il M5s con il non voto di ieri ha diffuso aria di crisi, ma giovedì sapremo. Se anche in Senato il Movimento romperà allora il premier si rimetterà nelle mani di Mattarella che chiederà alle camere di votare la fiducia.
Draghi aveva escluso categoricamente l'ipotesi di rimpasto che pure sembrava molto plausibile a detta di analisti politici e giornalisti. Alla base dell'incontro fuori programma ci sarebbero la scelta dei 5Stelle di non partecipare al voto sul Decreto aiuti alla Camera e la richiesta di una verifica di maggioranza avanzata da Forza Italia, primo fra tutti Silvio Berlusconi.
A Manfredonia nasce il 67% di bimbi con malformazioni gravi in più rispetto alla media nazionale, la popolazione presenta un eccesso di morti per cancro ai polmoni e di malattie cardiovascolari anche rispetto a Brindisi e Taranto. Il progetto, ormai vecchio e già bocciato, ha ripreso piede con la "scusa" della guerra in Ucraina.
La celebrazione è iniziata questa mattina con la deposizione di alcune corone sulla Foiba n.149 di Monrupino. Dopodiché, le autorità si sono trasferite a Basovizza per la cerimonia di commemorazione al Sacrario della Foiba.
Nel prossimo CdM, in programma per mercoledì 2 febbraio, dovrebbe arrivare un nuovo decreto, che riguarderà principalmente la misura delle quarantene a scuola.
Sostenere che tanto si sapeva, che era previsto e prevedibile, che nessuno aveva i numeri per far prevalere la propria posizione, che tanto non cambia mai niente, siamo ed eravamo al solito teatrino, non è accettabile. Rende se possibile il tutto ancora peggiore. C'è un solo Presidente, ma guardando al futuro non è un bene.
Salvini guida le danze durante il secondo giorno di votazioni per il nuovo PdR. Il leader leghista incontra prima Draghi e poi Letta. Conte a un bivio: Casellati o Frattini. I democratici e Renzi appoggiano Casini, Giorgetti non si esprime. In molti sperano in un Mattarella Bis.