sabato, 20 Aprile 2024

Crisi di governo, Draghi al Cdm: “Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro svolto. Ora rimettiamoci all’opera”

Intorno alle 18:15 è iniziato il Consiglio dei ministri. Draghi: "Come sapete, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro".

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Il premier dimissionario Mario Draghi ha riunito il Consiglio dei ministri che ha avuto inizio intorno alle 18:15 a Palazzo Chigi. “Come sapete, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, che ne ha preso atto, chiedendo di restare in carica per gli affari correnti. Voglio ringraziare prima di tutto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la fiducia accordatami e per la saggezza con cui ha gestito questa fase di crisi. Voglio poi ringraziare voi tutti, per la dedizione, la generosità, il pragmatismo che avete dimostrato in questi mesi. Dobbiamo essere molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto – ha affermato Draghi -, nel solco del mandato del Presidente della Repubblica, al servizio di tutti i cittadini. L’Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Lo avete dimostrato giorno dopo giorno in questi mesi di Governo. Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. In particolare, dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia. Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà.
Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro”. Durante il discorso, Draghi ha dichiarato che la data prevista per le prossime elezioni è il 25 settembre.

Conferenza stampa di Mattarella

Mattarella ha tenuto una conferenza stampa al Quirinale, al termine degli incontri con Fico e Casellati: “Ho firmato il decreto per lo scioglimento delle Camere e per indire le nuove elezioni entro i 70 giorni indicati dalla Costituzione. Lo scioglimento anticipato è l’ultima scelta da compiere quando, davanti alle Camere, ci sono molti adempimenti da portare a compimento per l’interesse del Paese. La situazione politica attuale ha condotto a questa decisione. Discussione, modalità e voto hanno reso evidente l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha portato allo scioglimento anticipato. Il Governo ha dato le dimissioni. Ho ringraziato Draghi per l’impegno avuto in questi 18 mesi. Questa situazione porterà a delle limitazioni nelle attività del governo ma questo dispone di strumenti per intervenire nelle questioni imminenti fino alla creazione di uno nuovo. Durante questo periodo non ci saranno pause per far sì di contrastare gli effetti della crisi economica e sociale. L’aumento dell’inflazione è causato dal costo aumentato dell’energia e dei prodotti alimentari che ha portato a difficoltà economiche per le famiglie e le imprese, soprattutto per i cittadini in condizioni più deboli. Questi sono gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina. A queste esigenze si affianca l’importanza di pubblicazione di un piano nazionale per le imprese in cui sono dati i fondi europei di sostegno. Mi auguro non saranno ignorati i doveri di proseguire dopo la pandemia ancora diffusa e che, nonostante la campagna elettorale, tutti daranno il proprio contributo costruttivo per interesse dell’Italia”. Intanto è iniziato il Consiglio dei ministri.

Mattarella incontra Casellati e Fico

Elisabetta Casellati, presidente del Senato, si è recata al Quirinale alle 16:30 come da programma, per un incontro con il presidente Mattarella. Il meeting è durato circa 25 minuti, infatti alle 16:55 la Casellati è uscita senza rilasciare dichiarazioni. Con grande puntualità, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha presenziato all’incontro pianificato per le 17:00 con il Presidente della Repubblica. Alle 17:30 è arrivato al Quirinale Mario Draghi, per controfirmare lo scioglimento delle Camere. Mattarella parlerà in diretta alla stampa dopo gli incontri, mentre il premier dimissionario riunirà il Consiglio dei ministri alle 18.

Dimissioni Draghi e prossime elezioni

Sono tre le domeniche possibili per le prossime elezioni: 18 settembre, 25 settembre e 2 ottobre. Le date sono state scelte in base all’articolo 61 che prevede, dallo scioglimento delle Camere, massimo 70 giorni per andare al voto. Nel 2018 ci sono voluti ben 90 giorni per incaricare l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte di formare il governo. Tutto ciò a seguito dell’annuncio delle dimissioni di Draghi alla Camera, poco dopo le 9:00 di questa mattina: “Mi recherò al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Dopo ha sorriso e si è rifatto ad una battuta già raccontata davanti alla stampa estera qualche giorno fa dicendo: “Qualche volta il cuore dei banchieri centrali viene usato…”. Dall’Aula sono arrivati vari applausi. Federico d’Incà, titolare dei rapporti col Parlamento è l’unico dei ministri 5 Stelle a battere le mani. Sergio Mattarella ha accolto le dimissioni del premier.

Forza Italia traballa

Forza Italia non regge la fine del governo Draghi. La mancata fiducia all’esecutivo fa traballare il partito di Berlusconi che, insieme a Matteo Salvini, ieri ha voltato le spalle al premier. A seguire le dimissioni di Maria Stella Gelmini, ministra per gli affari regionali, oggi c’è Renato Brunetta, titolare della pubblica amministrazione, dichiarando che Forza Italia “ha tradito i suoi valori” . Si attende la mossa di Mara Carfagna, l’altra ministra berlusconiana al governo. Intanto Andrea Cangini annuncia: “Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito…nelle prossime ore formalizzerò le dimissioni dovute”.

Gelmini: “Delusa da Berlusconi”

“Nutro verso Berlusconi stima e affetto ma sono molto delusa per non aver impedito a Fi di commettere errori macroscopici. Non mi riconosco più in un partito che ha venduto la sua storia e girato le spalle agli italiani”. “Questo silenzio è frutto anche dell’imbarazzo, mi pare di capire”, ha detto la Gelmini su eventuali fermenti nel partito di Matteo Salvini e ha aggiunto: “Non so rispondere, andrebbe chiesto a loro. Ma ricordo dichiarazioni di diversi esponenti della Lega che mi pare apprezzassero il lavoro del governo o il governatore Zaia che aveva espresso preoccupazione rispetto alle scadenze dell’Italia. Probabilmente la campagna elettorale compatterà, il tempo è molto ristretto ma certo colgo una delusione in molti e colgo interrogativi perché francamente non penso che questa scelta possa essere ritenuta saggia da sindaci e amministratori”.

Di Maio: “Conte e Salvini vogliono un’Italia destabilizzata”

Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha espresso con fermezza il proprio punto di vista: “Far cadere il governo Draghi è stato solo il primo atto di un percorso che vede uniti Conte e Salvini nel cercare di portare l’Italia fuori dalle alleanze storiche, di destabilizzarla da un punto di vista economico. L’esecutivo aveva una chiara posizione internazionale che collocava l’Italia con i suoi alleati storici. E non è un caso che questo governo sia stato buttato giù da due forze politiche che strizzano l’occhiolino a Putin. Prima si va a votare e meglio è, prima si fanno le elezioni e meglio è, almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio e evitare l’esercizio provvisorio, non credo che salveremo il Pnrr perché le riforme non si potranno fare. Questa agenda di Mario Draghi non può cadere nella polvere: tante persone di buona volontà nella prossima campagna elettorale la porteranno avanti. Io non andrò con chi ha fatto cadere questo governo. Noi dovevamo fare un decreto a inizio agosto da oltre 10 miliardi di euro per cercare di abbassare i costi della benzina e dell’energia in generale, volevamo fare il percorso con i sindacati per il salario minimo, un lavoro importante per la riduzione cuneo fiscale, non lo abbiamo fatto perché è stato fatto cadere questo governo. Quando Conte e Salvini diranno in campagna elettorale che vorranno affrontare il caro benzina, il caro energia, il caro bollette, gli andrà detto che hanno buttato giù il governo che stava per farlo. Che le soluzioni le stavamo portando avanti nel governo Draghi e hanno deciso di buttarlo giù per opportunismo elettorale e di sondaggi”.

Letta: “Chi non ha dato fiducia si prenda le sue responsabilità”

Enrico Letta, durante un’intervista, ha dichiarato: “C’è il tentativo di cercare di scaricare le responsabilità gli uni sugli altri. Chi ieri non ha dato il voto di fiducia a Draghi non lo può applaudire Draghi, ha deciso di affossare un’esperienza di governo che stava facendo uscire l’Italia dalla crisi. Noi siamo stati alla parte giusta della storia. Gli atti di ieri peseranno molto sulle elezioni, gli italiani sceglieranno sulla base delle scelte di ieri. Naturalmente oggi la discussione sulle coalizioni è completamente diversa da quella di ieri. Quello che è accaduto ieri è un punto di svolta nella storia italiana. Avevamo un governo che stava lavorando molto bene, nel rispetto della comunità italiana, non solo economica, ma della gente italiana. Abbiamo avuto un intero fine settimana con appelli del mondo produttivo, dei sindaci, per una continuità dell’azione di governo che aveva il rispetto della comunità internazionale. E ora tutto è finito. Le responsabilità sono chiare”.

Grillo: “Appoggio totalmente Conte”

Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, “ha appoggiato totalmente la scelta di Giuseppe Conte” di non votare la fiducia al governo Draghi. Questo è quanto riferito da fonti parlamentari vicine a Grillo, che avrebbe approvato la decisione presa dal M5S perché “a quelle condizioni non aveva più senso” restare nell’esecutivo. Intanto Maria Soave Alemanno ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle per entrare in Italia Viva.

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