giovedì, 25 Aprile 2024

C’è un solo Presidente

Sostenere che tanto si sapeva, che era previsto e prevedibile, che nessuno aveva i numeri per far prevalere la propria posizione, che tanto non cambia mai niente, siamo ed eravamo al solito teatrino, non è accettabile. Rende se possibile il tutto ancora peggiore.

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Obtorto Colle, con mal celata soddisfazione per il riuscito gioco di parole, così abbiamo titolato quando ormai era chiaro che il prossimo Presidente della Repubblica italiana sarebbe stato l’acclamato e agognato Sergio Mattarella. E pensare che il Presidente si era perfino portato avanti col trasloco. La conferma di Mattarella si presta alla lettura da diverse prospettive. Ben venga la continuità, per i mercati internazionali, l’accoppiata Mattarella-Draghi rappresenta una garanzia di stabilità, quello di cui il Paese ha bisogno da che si ricordi. La sciagura di un’Italia paralizzata nell’attesa del nuovo Governo, come sarebbe accaduto con Draghi nuovo inquilino del Quirinale, non ce la possiamo davvero permettere, forse solo gli speculatori economici ne avrebbero tratto beneficio.

Di contro, da più parti si punta il dito contro la debolezza dei partiti e della politica. Pochissimi stanno provando a sostenere il contrario, senza successo sia chiaro; qualcuno parla di Governo rafforzato, cosa di cui non siamo affatto convinti visti i fortissimi scricchiolii che arrivano dal centrodestra, certo è che si è è arrivati del tutto impreparati all’importantissimo appuntamento istituzionale. Per una settimana abbiamo assistito al gioco dei veti e contro veti, dei questo no, questo forse, una donna, e via dicendo, fino alla rosa dei nomi, che poi tanto rosa non era. Gli unici che possono vantarsi di aver fatto valere la propria chiarezza di idee dal proprio osservatorio privilegiato di periferia sono le Regioni, i delegati regionali, i Grandi Elettori. Tutto questo mentre Putin mostra i muscoli al confine con l’Ucraina, Biden prova a non fare la figura del pupazzo, il caro-bollette è più caro che mai, la benzina costa al litro quanto una bottiglia di Romanée Conti Grand Cru del 2000 (appena 36.500 euro, per la cronaca) e siamo ancora in piena pandemia.

Sostenere che tanto si sapeva, che era previsto e prevedibile, che nessuno aveva i numeri per far prevalere la propria posizione, che tanto non cambia mai niente, siamo ed eravamo al solito teatrino, non è accettabile. Di più, non è una scusante, anzi, rende se possibile il tutto ancora peggiore. Proprio perché i numeri erano chiari da tempo, i partiti, i segretari, i leader, i capi politici, avrebbero dovuto iniziare a dialogare molto prima del 24 gennaio. I messaggi del Presidente non hanno mai lasciato alcuno spazio a interpretazioni e tentennamenti. Con grande sgarbo istituzionale, la volontà di Mattarella, il suo profondo rispetto per la Costituzione e per il galateo istituzionale, sono stati ignorati. Il Capo dello Stato ha dimostrato ancora una volta il rispetto e l’amore che ha per il nostro Paese, lo stesso non si può dire dell’attuale classe politica, ancora una volta più attenta ai propri interessi, a non perdere i benefici pensionistici della legislatura, che a quelli del Paese. C’è un solo Presidente, ma guardando al futuro non è un bene. Mattarella, è bene ricordarlo, non vivrà in eterno.

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