venerdì, 26 Aprile 2024

Manfredonia, mega deposito di GPL. Appello a Mattarella: “Qui ancora tanti morti di tumore dal disastro ex Enichem del 76”

A Manfredonia nasce il 67% di bimbi con malformazioni gravi in più rispetto alla media nazionale, la popolazione presenta un eccesso di morti per cancro ai polmoni e di malattie cardiovascolari anche rispetto a Brindisi e Taranto. Il progetto, ormai vecchio e già bocciato, ha ripreso piede con la "scusa" della guerra in Ucraina.

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L’invasione russa in Ucraina ha riportato prepotentemente alla ribalta il tema dell’indipendenza energetica del nostro Paese, un tema mai realmente affrontato fino a questo momento, con le conseguenze economiche, e ambientali, sotto gli occhi di tutti. Con la “scusa” del conflitto, in una cittadina del sud Italia che dal 1976 paga i danni di scelte politico-imprenditoriali pessime, potrebbe sorgere un mega deposito di gas GPL, talmente grande da essere, in caso di realizzazione, il più grande d’Europa. Siamo in località Santo Spiriticchio, a Manfredonia. Questo progetto è nato 24 anni fa e, come legge richiede, va informata la popolazione del posto a mezzo stampa ma, a quanto pare artatamente, la notizia è stata fatta uscire su quotidiani che a Manfredonia sono poco letti o addirittura non arrivano proprio, per cui i manfredoniani si sono ritrovati questa “cosa” tra capo e collo quando se ne è cominciato a parlare più apertamente.

Oggi, dicevamo, torna in auge vista l’emergenza energetica data dalla guerra, ma questo sarebbe solo un deposito di stoccaggio e di gas GPL, non di metano. Un progetto vecchio, che non risponderebbe neanche all’urgenza visto che è interamente da realizzare, coi tempi biblici che l’Italia ben conosce. Al progetto i cittadini di Manfredonia hanno già detto no, con 9mila firme e il 98% di contrari al referendum locale, ma a quanto pare sbatterci la faccia contro, a qualcuno, non è bastato. Per questo, l’Associazione politico culturale Manfredonia Nuova, per voce della sua presidente e di una consigliera comunale già candidata sindaco, si appella al Presidente Mattarella. Qui di seguito una lunga e argomentata lettera per cui il deposito non s’ha a fare.

Illustrissimo Signor Presidente,
ci appelliamo a Lei, stremati dalla continua ed inesorabile lotta che, in qualità di cittadini della splendida Manfredonia, da anni, siamo costretti ad affrontare di fronte all’incubo dell’istallazione del più grande deposito (di 6 milioni di litri) di gas GPL d’Europa sul nostro territorio.

Presidente carissimo, Manfredonia è una città “martire di Stato” che chiede la Sua attenzione, affinché si possa scongiurare, definitivamente, la possibile realizzazione del mega deposito che oggi, più che mai, di fronte agli esiti imprevedibili di una guerra vicina ci rinnova la paura e l’angoscia, riportando le menti a quel settembre 1976 quando lo scoppio della colonna di arsenico dell’ex polo Enichem, inquinò aria, terra e mare, con la terribile sostanza, provocando decessi e malattie rimasti in eredità anche ai nostri figli e nipoti. Presidente, il progetto Energas, ritornato alle cronache negli ultimi tempi, con l’apparente fabbisogno energetico nazionale, anche se il GPL a differenza del GNL non è affatto strategico per il nostro Paese, prevede l’arrivo di navi gasiere di grande tonnellaggio, che attraccherebbero al pontile “A5”, in un punto del porto, dove il fondale, di appena di 9 metri, richiede il dragaggio per raggiungere la profondità di 12 metri.
Il dragaggio avverrebbe in un’area alquanto estesa, dichiarata “zona SIN” prospiciente al polo chimico ex Enichem, di 8 Km quadrati di fondale marino con mediamente 60-80 cm di sedimenti inquinanti con effetti dirompenti sulla flora, la fauna e le attività imprenditoriali presenti nell’area.

Si pensi, infatti, che solo nelle numerose discariche disseminate in situ (isola 12, 14, 15, 16, ecc) sono state stoccate oltre 28mila tonnellate di code benzoiche, 9mila tonnellate di code tolueniche, mille di fanghi di permanganato, 2mila tonnellate di fanghi biologici e una imprecisata massa di materiali contaminati dall’arsenico (diverse decine di migliaia di tonnellate) riversati sul territorio il 26 settembre 1976 a seguito dello scoppio richiamato, indicato dalle cronache come “La Seveso del Sud dimenticata”. Le stesse hanno inquinato il terreno carsico sottostante fino alle falde acquifere, la cui bonifica a detta dell’Eni Rewind, intervenuta nel mese di settembre nel corso di un incontro pubblico a Manfredonia e riscontrabile sui dati resi disponibili dal Ministero, richiederebbe ancora almeno 15 anni di lavoro e decine di milioni di euro.

Signor Presidente, la situazione a Manfredonia è drammatica e lo Studio Sentieri del dottor Bianchi, unitamente all’indagine epidemiologica condotta da esimi scienziati come la professoressa Mariangela Vigotti e il dottor Annibale Biggeri, hanno evidenziato una verità sconvolgente, ovvero che in città nascono il 67% in più di bimbi con malformazioni gravi rispetto alla media nazionale e la popolazione presenta un eccesso di morti per cancro ai polmoni e di malattie cardiovascolari, anche rispetto ad altre aree “critiche” della regione Puglia, come Brindisi e Taranto. Il progetto Energas sarebbe una sciagura, anche perché la sua storia costruita su bugie, omissioni, tentativi di nascondere alla cittadinanza il suo reale impatto e portata, ancora una volta, fonda le sue radici su una fraudolenta informazione e cioè che Santo Spiriticchio, il sito su cui dovrebbe sorgere il deposito, disterebbe, (come si legge nel Rapporto di Sicurezza del 1997 a pag.122) dal più vicino aeroporto Militare del 32° Stormo di Amendola, sito sensibile: “Aeroporto Foggia-Amendola a circa 40 Km” e non a 12 km in linea d’aria come nella realtà.

Inoltre, Signor Presidente, nell’Aggiornamento Studio di Impatto Ambientale del settembre 2013, (a pag.125) si confermano i dati dei documenti di 16 anni prima e nel rapporto di sicurezza del maggio 2015, come per magia, il riferimento alle distanze del più vicino aeroporto è stranamente scomparso. L’importanza strategica dell’Aeroporto di Amendola, per la NATO è elevatissima; esso è infatti un aeroporto militare “operativo” nonché sede del sistema di difesa con velivoli telecomandati a distanza (droni) e il primo a ricevere gli F35 con testate nucleari. Dal 27 gennaio di quest’anno ha anche la funzione di “Nato QRA”. I cittadini di Manfredonia sono stanchi di dover combattere contro mostri ideati da potentati di turno e basati su false informazioni. Già 54 anni fa, l’EniChem fu installata a 500 metri dalla città di Manfredonia, pur risultando nel comune di Monte Sant’Angelo, il cui centro abitato è distante 18 Km. Oltre al danno, la beffa.

Le associazioni ambientaliste, la società civile tutta dopo 24 anni di lotte, di proteste e ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e partecipazioni alle Conferenze decisorie, oggi, con il pretesto della guerra e della conseguente crisi energetica potrebbero veder approvato il più grande impianto di gas GPL d’Europa obsoleto, anacronistico e pericolosissimo, progetto voluto da coloro che comunemente chiamiamo “Poteri Forti”. Gentile Presidente, il bisogno energetico dell’Italia sopravvenuto alla guerra in Ucraina è sicuramente un momento “particolare” di cui i poteri forti approfittano per i propri interessi a scapito di sofferenze umane e sociali epocali a milioni di persone.

I nostri motivi di opposizione al progetto sono tanti e tutti ugualmente forti e veri (cancellazione di prospettive economiche future, sismici, paesaggistici, urbanistici, archeologici, ambientali, sicurezza, salute), ma noi ci appelliamo a Lei, Signor Presidente, come garante della Costituzione Democratica affinché venga rispettata la volontà popolare della nostra comunità contro questo insano progetto. La volontà popolare è stata espressa con la raccolta di 9mila firme, in poco meno di un mese, e consegnate all’Assessore Regionale della Puglia, nonché la celebrazione di un referendum cittadino al quale il 98% dei votanti ha detto NO all’impianto, per non parlare delle manifestazioni studentesche e popolari che hanno visto la partecipazione di migliaia e migliaia di cittadini.
Signor Presidente, se il maxi deposito di GPL venisse autorizzato dal Governo non solo verrebbe meno la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni politiche e democratiche, ma Manfredonia potrebbe diventare il prossimo terreno di dura lotta popolare in un contesto che rischia, sempre più, di degenerare con rabbia e tensioni sociali, e ciò, a ragione.
Noi per primi, non ci fermeremo e ricorreremo alla Magistratura per tutelare il nostro diritto alla salute e alla sicurezza sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e alla Commissione Europea dei diritti dell’Uomo che già una volta ci ha dato ragione riconoscendo a Manfredonia la violazione dell’Art 8 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo, un riconoscimento, che ha fatto scuola nel diritto internazionale.

Consapevoli che non spetta a Lei, Signor Presidente, definire “l’indirizzo politico del Governo” confidiamo in un suo autorevole intervento presso l’Esecutivo per risolvere, come da noi auspicato, la questione ENERGAS che si trascina ormai da ventiquattro anni.
Desideriamo ricordare le parole del Presidente De Gasperi il 22 ottobre 1950: “La Nazione è anche una storia, una tradizione, un complesso di sentimenti, un complesso di idee che continuamente rifluiscono di generazione in generazione; ma la Patria vivente in cui dobbiamo lavorare e che dobbiamo difendere, è il popolo italiano. E quando diciamo di amare la patria, bisogna voler dire: lavorare, continuare nello sforzo pazientemente, fino a che al popolo italiano sia data la possibilità di una giustizia sociale che oggi non ha”.

Invocando il Suo interessamento e fiduciosi dell’attenzione che Ella potrà concedere a questa pubblica istanza, a condivisione dei suoi scopi, ringraziamo e porgiamo Distinti Saluti

Iolanda D’Errico
Presidente Associazione politico culturale Manfredonia Nuova
Ing. Giulia Fresca
Consigliera Comunale di Manfredonia Nuova

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