"Un gruppo di sabotaggio ucraino ha attaccato una pattuglia della Guardia russa presso la centrale nucleare di Zaporozhye". Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov.
La Russia ha attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, per tutta la notte si è temuto il peggio. I Vigili del Fuoco hanno avut enormi difficoltà a raggiungere la zona in cui è divampato un incendio. Putin alza ancora il livello della su offensiva personale contro l'Ucraina.
La paura di morire, in una guerra assurda come assurde sono tutte le guerre, accomuna russi e ucraini. Riconoscersi nelle stesse paure rende umani, rende simili, avvicina, perché solo la conoscenza genera coscienza.
Slittati di due ore i colloqui tra le parti. Si confida nel cessate il fuoco. A Putin comincia a mancare il terreno sotto i piedi, soprattutto in patria. Dall'Italia tiepide prese di posizione.
Sale ancora di livello la massiccia offensiva russa, colpite tre scuole a Kharkiv, un membro della missione di monitoraggio dell'Osce ha perso la vita mentre portava aiuti umanitari. Caduta nelle mani degli invasori la città di Kherson. Imprenditore russo offre 1 milione di dollari per Putin, vivo o morto.
Il presidente ucraino mette in guardia il Cremlino: "Non riuscirete a prendervi Kiev". In Italia, intanto, scatta la censura culturale: a Milano scoppia il caso del professor Nori e del suo corso su Dostoevskij, a Bologna gli editori russi banditi dalla Fiera del libro.
Lukashenko annuncia che la Bielorussia non scenderà in campo al fianco della Russia, ma i suoi militari vengono avvistati in Ucraina. Draghi definisce intollerabile, premeditata e immotivata l'aggressione di Putin ed eroica la resistenza di Zelensky e degli ucraini.
A Kharviv si contano decine di morti sotto i razzi russi. Putin parla a telefono con Macron e conferma di non volersi fermare fino a che non denazificherà l'Ucraina. Attesa alle 20:30 una videocall tra Draghi, Sholz, von der Layen e Macron per fare il punto della situazione.
La delegazione russa e quella ucraina sono riunite sul confine bielorusso per trattare il cessate il fuoco. Non è chiaro, per il momento, quali siano i temi sul banco. Certa, invece, è la posta in gioco: fermare il conflitto che perdura da cinque giorni e mettere un punto all'invasione russa in Ucraina.