venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, il Parlamento Europeo: preparare una risposta in caso di attacco nucleare russo

Con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa in cui si condannano inoltre i referendum farsa, si chiede un aumento dell'assistenza militare all'Ucraina e l'istituzione di un criminale internazionale ad hoc.

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Il Parlamento europeo ha invitato i Paesi UE e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina. È questo uno dei punti che emerge dalla relazione sull’escalation russa che l’Eurocamera ha approvato oggi, giovedì 6 ottobre, con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astenuti. “Qualsiasi tentativo da parte della Russia di presentare gli attacchi ai territori occupati come un attacco alla Russia stessa, e quindi come motivo per un attacco nucleare, è illegale e privo di fondamento e non dissuaderà l’Unione Europea dal fornire ulteriore assistenza all’autodifesa dell’Ucraina”. Nella risoluzione non legislativa approvata il giorno seguente a una nottata di intensi attacchi russi, si toccano anche altri punti.

I referendum farsa

Il Parlamento esorta tutti i Paesi e le Organizzazioni internazionali a condannare i risultati dei referendum farsa, condotti sotto la minaccia delle armi e quindi invalidi, per annettere con la forza i territori del Donbass. Viene anche ribadito l’invito ai Paesi UE ad adottare ulteriori severe sanzioni verso la Russia.

Fornire ulteriore assistenza all’Ucraina

La minaccia russa di fare ricorso alle armi nucleari non deve dissuadere l’UE dal continuare a fornire assistenza all’Ucraina. Si legge infatti che “i deputati esortano gli Stati membri dell’Unione Europea che sostengono l’Ucraina ad aumentare massicciamente l’assistenza militare, in particolare nelle aree richieste dal governo ucraino. I Paesi UE “esitanti” dovrebbero fornire la loro parte di assistenza militare necessaria, per contribuire ad abbreviare la guerra”. La condanna del Parlamento europeo si allarga anche alla mobilitazione militare in Russia e all’obbligo di servizio militare nelle forze armate o ausiliarie russe dei residenti dei territori temporaneamente occupati, in quanto vietato dalla Quarta Convenzione di Ginevra.

Protezione delle infrastrutture critiche europee

Il tema delle esplosioni sui gasdotti Nord Stream viene preso come esempio per riconoscere la necessità di una maggiore protezione delle infrastrutture critiche europee. L’incidente, per il quale sono alte le probabilità che sia stato il “risultato di un atto coordinato e deliberato da parte di un attore statale”, mostra come si sia arrivati all’uso dell’energia come arma e riporta inoltre il focus sulla pericolosità di una politica di crescente dipendenza dai combustibili fossili russi.

Tribunale internazionale ad hoc

Come ultimo punto della relazione, i deputati richiedono l’istituzione di un tribunale internazionale ad hoc per crimini di aggressione contro l’Ucraina “per perseguire Putin, tutti i funzionari civili e militari russi e i responsabili della pianificazione, del lancio e della conduzione della guerra in Ucraina”.

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