giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, attacco a Dnipropetrovsk: distrutte case e negozi. Mosca: “Negoziamo sulla base degli accordi di Istanbul”

Una pioggia di proiettili a grappolo ha colpito Kryvorizky e Zelenodolsk, ferendo gravemente un 73enne. Si aggrava il bilancio di distruzione a Mykolaiv: abbattuti un supermercato, una farmacia e diversi negozi. Il consigliere del sindaco di Mariupol: "I russi hanno svuotato le cassette di sicurezza dei cittadini". Mosca: "Usa direttamente responsabili degli attacchi nel Donbass".

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Nel pomeriggio di oggi, 3 agosto, una pioggia di proiettili a grappolo nemici “ha colpito due volte il distretto di Kryvorizky e la comunità di Zelenodolsk“, ferendo gravemente un uomo di 73 anni e radendo al suolo decine di case private. La triste notizia è stata riferita dal governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko. Si aggrava anche il bilancio di distruzione dopo i bombardamenti russi di stamattina a Mykolaiv: stando a quanto dichiarato dal sindaco sono stati “distrutti un supermercato, una farmacia e diversi negozi; sono andate in frantumi le finestre dell’edificio presente nel cortile antistante una scuola di sport equestri”. Il primo cittadino ha riferito che fortunatamente non sono state segnalate vittime nella zona. Intanto a Mariupol città devastata dalla furia degli occupanti soprattutto nei primi mesi del conflitto – l’esercito di Putin pare abbia completamente svuotato le cassette di sicurezza dei cittadini. L’accusa è partita dal consigliere del sindaco in esilio Petro Andryushchenko: “C’erano cassette di sicurezza nei locali della filiale Fuib a Mariupol. Non si sa cosa e quante persone di Mariupol conservavano lì le cose più preziose che avevano. Sono state chiuse prima dell’inizio della seconda fase della guerra; ora sono completamente vuote“.

Cremlino: “Pronti a negoziati sulla base degli accordi di Istanbul”

I colloqui di negoziazione per la pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo da molti mesi a questa parte. L’unico episodio che ha fatto ben sperare nella ripresa dei dialoghi è l’accordo preso a Istanbul, riguardante non solo lo sblocco delle esportazioni di grano dai porti ucraini, ma anche la separazione delle trattative tra la neutralità di Kiev e le sorti della Crimea e del Donbass. Difatti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato come Mosca sia pronta “a una soluzione negoziale, ma alle sue condizioni“. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, il rappresentante russo ha spiegato che “è opportuno ricordare ancora una volta come tali termini sono stati concordati a Istanbul da entrambe le parti, russa e ucraina; Kiev ha abbandonato gli accordi, ma Mosca resta pronta su quelle basi“.

Mosca: “Usa direttamente responsabile degli attacchi nel Donbass”

La Federazione russa ha lanciato una nuova accusa nei confronti degli Stati Uniti. “Gli Usa sono direttamente responsabili degli attacchi nel Donbass“, ha tuonato il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa di Mosca, riportato dalla Bbc. Il leader militare ha spiegato che fino a questo momento il Cremlino aveva incolpato Washington di star conducendo solo “una guerra per procura”. Secondo Konashenkov il Governo americano avrebbe approvato gli obiettivi presi di mira dall’esercito di Kiev nei territori filorussi, dando loro man forte con missili Himars made in Usa. Il generale ha ribadito che da alcune intercettazioni si evince come siano “direttamente responsabili” dei bombardamenti commessi nel Donbass e della morte di innumerevoli civili.

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