giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Donetsk: “Morto prigioniero britannico per insufficienza coronarica”. Kiev: “Distrutte 30 strutture russe da lanciarazzi Himars”

Nel Donetsk imperversano gli scontri. A Kostianrynivka è stato colpito un palazzo di 5 piani e un attacco si è abbattuto su Svitlodarsk: in entrambe le zone il bilancio è di un morto e un ferito. Mosca promette: "A breve sarà pronto un documento finale per lo sblocco del grano nel Mar Nero". L'Ue è scettica: "Dubbi sulla buona fede della Russia".

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Se i russi continuano ad attaccare tutto ciò che ostacola i loro piani di conquista sul suolo ucraino, la controffensiva sferrata dall’esercito di Zelensky si fa sempre più incalzante.
Il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, ha fatto sapere che i loro lanciarazzi multipli Himars hanno già messo a ferro e fuoco più di 30 strutture logistiche di Mosca, “riducendo notevolmente il potenziale offensivo delle forze di occupazione”. Intanto, nel Donetsk imperversano gli scontri. “Ci sono continui attacchi lungo tutta la linea del fronte. A Kostianrynivka è stato colpito il palazzo di 5 piani, al momento si sa di un ferito e un morto“, si legge sui canali social di Pavlo Kyrylenko, governatore della regione di Donetsk. “Il numero esatto di eventuali vittime è ancora da verificare. Anche nella comunità di Svitlodarsk, a seguito degli attacchi si registra un morto e un ferito“, ha affermato.

Mosca: “A breve documento finale per sbloccare il grano”

Per quanto riguarda gli accordi tra Mosca e Kiev per lo sblocco delle esportazioni di grano nel Mar Nero pare che la situazione sia in via di risoluzione, seppur con più di una riserva. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che nei prossimi tempi sarà approntato un “documento finale” che sancirà la ripresa delle operazioni di export dei carichi di frumento dai porti, accordo che arriverebbe a pochi giorni dal summit di Istanbul che ha visto come protagoniste la Federazione russa, l’Ucraina, la Turchia e l’Onu. “Le nostre proposte sono state generalmente sostenute dai partecipanti alle consultazioni. E molto presto il lavoro di stesura del The Black Sea Initiative sarà completato”, ha chiosato Igor Konashenkov, il portavoce del ministero moscovita, in un video diffuso dai canali social ufficiali. Eppure, l’Unione Europea ha ancora molti dubbi riguardo ai patti e alle intenzioni del Cremlino: “L’accordo sul grano dev’essere ancora firmato, probabilmente la prossima settimana e poi verrà messo in pratica. Ma fino a quando non lo vedremo, non ci crederemo. Abbiamo molti dubbi sulla sua buona fede della Russia“, ha affermato una fonte Ue.

Prigioniero inglese morto durante detenzione nel Donetsk

Paul Urey, un volontario britannico, è morto durante la prigionia nella regione separatista del Donetsk. Le forze filorusse lo avevano catturato ad aprile mentre l’uomo era in missione umanitaria nell’Ucraina meridionale; sono state le stesse autorità separatiste ad annunciare la sua dipartita. “Nonostante la gravità dei suoi crimini, Paul Urey stava ricevendo un’adeguata assistenza medica. Data la sua diagnosi e lo stress, è morto il 10 luglio“, si legge sul canale Telegram ufficiale per i diritti delle forze alleate di Putin. La portavoce regionale del Donetsk, Daria Morozova, ci ha tenuto a specificare che si trattava di un “mercenario” e non, a loro dire, di un operatore umanitario. Si è levata anche la voce di Natalia Nikonorova, ministra degli Esteri dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk: “Il mercenario britannico è morto per insufficienza coronarica complicata da edema polmonare e gonfiore cerebrale“. Così si è espressa la rappresentante filorussa ai microfoni dell’emittente televisiva Rossiya-24. Intanto, il ministero degli Esteri inglese ha immediatamente convocato l’ambasciatore russo a Londra, Andrei Kelin, dichiarando “profonda preoccupazione” per la morte dell’uomo. “Sono scioccata dalla notizia della morte di Urey mentre era nelle mani degli alleati di Mosca. La Russia deve assumersi la piena responsabilità di questo”, ha tuonato Liz Truss, responsabile del Foreign Office.

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