“Kiev sta organizzando operazioni punitive militare contro il Donbass. Questo è stato davvero un genocidio. Fermare quello era l’obiettivo dell’operazione speciale“. Con queste parole di forte impatto, il presidente russo Vladimir Putin si è rivolto alla nazione, con un discorso che si è tenuto nel pomeriggio di oggi sul palco dello stadio Luzniki di Mosca, in occasione dell’anniversario dell’annessione della Crimea alla Russia. Erano migliaia le persone che hanno presieduto con la bandiere russa e la lettera Z, simbolo pro-Putin, sul petto; lo stadio è apparso pieno sia all’interno che all’esterno. L’evento, intitolato “Za mir bez nazisma! Za Rossiyu! Za Prezidenta!” – “Per un mondo senza nazismo! Per la Russia! Per il presidente!“, è stato trasmesso in diretta Tv e Youtube.
“La Crimea ha fatto la cosa giusta mettendo una barriera ai nazisti. Lo scopo dell’operazione in Ucraina è salvare le persone dal genocidio. Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano. Abbiamo fatto risorgere questi territori e sappiamo esattamente cosa fare adesso, come, a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani”. Putin ci ha poi tenuto a lodare l’eroismo dei militari russi coinvolti nell’operazione speciale in Ucraina, facendo presente che “da tempo non eravamo così uniti”. Il presidente russo ha concluso il suo intervento con una citazione della Bibbia: “Non c’è amore più grande che donare la propria vita per i propri fratelli”.
Il discorso del presidente russo, che si è presentato con un giaccone blu e un golf crema a collo altro e che ha ottenuto lunghe acclamazioni, è stato introdotto da un’orazione del sindaco di Mosca, Sergei Sobayanin, dall’esibizione dei cantanti Polina Gagarina e Oleg Gazmanov e dall’intervento del capo del battaglione del Donbass.