lunedì, 29 Aprile 2024

Covid, ritorno a scuola e polemiche sulla dad. La preside: “Depuratori d’aria e classi sanificate”

Alle recenti polemiche tra favorevoli e contrari alla dad c'è chi invece ha preferito agire diversamente, comprando il necessario per rendere la propria scuola un luogo salubre.

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“In aula è tutta un’altra cosa, certo la dad è stata di grande aiuto, ma la Scuola non è soltanto imparare qualcosa”. Il ritorno in aula dopo la pausa natalizia, in concomitanza con l’impennata dei contagi di covid19 dovuta alla variante Omicron, è stato accompagnato da feroci polemiche. Ancora una volta l’Italia si è spaccata in due, i figli dei favorevoli alla dad da un lato e tutti gli altri dall’altro. Zalone docet. Stessa cosa per il corpo docenti. Tra le due fazioni c’è stata poi una terza corrente di pensiero, quella di chi ha provato a capire se c’era un altro modo per favorire il regolare svolgimento delle lezioni, aumentando però la sicurezza dei ragazzi. La dirigente del Liceo Cartesio di Triggiano, nel barese, ha finalizzato l’uso dei fondi Pon per acquistare una importante quantità di apparecchiature quali depuratori, purificatori d’aria, ionizzatori. Così, a distanza di qualche giorno dal rientro, siamo andati a trovarla.

L’idea, in realtà, deve aver girato parecchio nell’ambiente, non solo in ambito locale, tanto è vero che perfino alcune associazioni hanno caldeggiato l’acquisti di questi dispositivi a livello nazionale, proprio per la salute dei ragazzi, e di riflesso delle famiglie. La prospettiva di fare lezione con le finestre aperte e i giubbotti, o perfino coperte addosso, come realmente accaduto, non faceva e non fa piacere a nessuna latitudine, nemmeno al Sud dove le temperature sono tendenzialmente meno rigide in questa stagione.

“Ci siamo avvalsi del Mepa, la piattaforma per gli acquisti della pubblica amministrazione – ci ha spiegato la dottoressa Maria Morisco, preside del Liceo -, e grazie ai fondi disponibili ne abbiamo presi oltre una decina, di diversi produttori accreditati, posizionandoli nei punti di raccolta, tra uffici, corridoi, laboratori didattici, palestra”.

“Per noi era importante creare le condizioni ottimali per gli studenti, dopo quello che abbiamo passato era importante che i ragazzi ritrovassero la socialità, l’abitudine a stare insieme. Prima che iniziasse l’anno abbiamo organizzato tutta una serie di attività extra scolastiche proprio per farli riabituare allo stare insieme. I genitori dei ragazzi, ma anche il personale, i docenti, hanno accolto positivamente questa scelta, la sicurezza in una scuola non è mai abbastanza. L’ideale sarebbe poterne avere uno per classe, ma ne abbiamo 57 quest’anno, parliamo di una grosso quantitativo. Se dovessero arrivare altri fondi, ne prenderemo sicuramente degli altri – ha concluso la dottoressa Morisco -, anche perché un ambiente salubre va anche oltre il covid e la pandemia”.

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