venerdì, 3 Maggio 2024

Influenza in Italia, aumento dei casi di morbillo e pertosse in Europa: allarme anche per noi

Il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) ha lanciato l'allarme durante la Settimana europea dell'immunizzazione: morbillo e pertosse stanno vivendo un boom in Europa.

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Il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) ha lanciato l’allarme durante la Settimana europea dell’immunizzazione: morbillo e pertosse stanno vivendo un boom in Europa. Questo fenomeno preoccupante è attribuibile principalmente alla diminuzione delle coperture vaccinali, soprattutto nel 2020 e nelle zone più colpite dalla pandemia di Covid-19.

Secondo Giovanni Rezza, docente straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, entrambe le malattie sono estremamente contagiose e possono diffondersi rapidamente. Anche se in Italia si è registrata una ripresa delle immunizzazioni, il morbillo e la pertosse colpiscono principalmente la fascia di età tra i 15 e i 64 anni, con oltre il 50% dei casi sopra i 30 anni. Il morbillo, in particolare, rappresenta una minaccia grave per gli adulti non vaccinati e per gli anziani con altre patologie.

Rezza sottolinea l’importanza del programma di eliminazione del morbillo dell’OMS, che prevede la vaccinazione gratuita. Invita i medici di famiglia a promuovere una migliore conoscenza delle vaccinazioni tra i loro pazienti e a concentrarsi sul recupero degli adulti che non hanno ricevuto il richiamo, diventando così la fascia di popolazione più suscettibile ai focolai di morbillo.

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, esprime preoccupazione per il ritorno di morbillo e pertosse in Europa nel 2024. Questo rappresenta un grave passo indietro rispetto al progresso fatto negli anni precedenti verso l’eradicazione di queste malattie. Bassetti sottolinea l’importanza di spiegare alle persone l’importanza dei vaccini, concentrandosi sui benefici che offrono, come la prevenzione del tumore e delle malformazioni congenite.

L’infettivologo insiste sul fatto che i medici, dai medici di famiglia agli operatori del pronto soccorso, devono essere sensibilizzati e preparati a riconoscere le patologie e a richiedere gli esami corretti per garantire una risposta efficace a eventuali focolai di morbillo e pertosse.

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