Il padre e la madre del ragazzo, di origine egiziana, sono stati condannati per aver agito contro il figlio con "fini di discriminazione", dopo il coming out del 15enne.
Happy end, con il "lieto fine" si apre il post sui social dei due ragazzi gay che, prima di gettarsi da un ponte, hanno deciso di essere liberi e condividere scatti teneri sul web. L'omofobia li ha uccisi. L'odio degli utenti ha inflitto il colpo di grazia.
Un film prodotto da Ibla Film e Rai Cinema: Fiorello mette in scena la tragica storia del crimine che ha cambiato per sempre la percezione dell'omosessualità in Italia.
In Italia i centri per curare l'omosessualità sono ancora legali. L’unico disegno di legge per abolire le "terapie di conversione", promosso dall'ex parlamentare Sergio Lo Giudice, non è mai stato presentato. Sono vietate in Francia, Germania, Malta, alcune regioni della Spagna, Ecuador, Brasile, India, Canada e da poco in Nuova Zelanda.
Il primo cittadino Stefano Lo Russo ha dovuto sospendere la procedura, perché avrebbe ricevuto una nota del Viminale in tal senso. Il Comune era stato il primo in Italia a dare questa possibilità.
La madre della ragazza, che ha presentato denuncia formale al Sistema sanitario di Murcia contro il medico, perché ritiene vessatorie le informazioni riportate e perché non è la prima volta che ciò accade. Alla denuncia ha aderito anche Gaactyco, il collettivo Lgbt di Cartagena,
Più di mezzo secolo dopo, i moti di Stonewall rappresentano un momento storico d'orgoglio, palesando l'ancora attuale e impellente necessità di combattere contro una società ancora troppo omofoba e transfobica che in alcuni casi continua a non tollerare i diritti di chi viene definito “diverso”, “mostruoso” o " innaturale".