Beppe Fiorello fa il suo ingresso nel mondo della regia con “Stranizza d’amuri” e per la prima volta si trova dietro la macchina da presa. Come debutto ha scelto una storia vera, quella di due ragazzi gay, Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e Antonio Galatola detto Toni, di 15 anni, uccisi mano nella mano con un colpo di pistola ciascuno alla testa. Si tratta del delitto di Giarre, in provincia di Catania, avvenuto il 31 ottobre 1980.
Questo crimine d’odio provocò rabbia e sgomento nell’opinione pubblica, un’emozione talmente forte da cui conseguì, a Catania, la nascita del primo collettivo di Fuori! (o F.U.O.R.I., acronimo di Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) e a Palermo, dopo circa un mese dal delitto di Giarre, si costituì il primo circolo Arcigay a partire da un’idea di Don Marco Bisceglia, un prete cattolico a favore della comunità omosessuale.
Purtroppo è una storia ancora tristemente rilevante, quella a cui si è ispirato Beppe Fiorello, che ha dichiarato di essere molto emozionato del progetto intrapreso. “Da anni seguo con interesse un delitto accaduto in provincia di Catania alla fine degli anni ’70 e per anni ho pensato che quella storia di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato, dovesse diventare un racconto. Mi sono affidato alla mia immaginazione per restituire al pubblico la memoria di quei due ragazzi che hanno pagato un prezzo troppo alto per essersi amati“.
L’artista siciliano, avendo timore e rispetto per questo mestiere così complicato e delicato, ha voluto aspettare molto tempo prima di approdare alla regia e per il suo esordio ha deciso di raccontare una “Stranizza d’amuri”, film prodotto da Ibla Film con Rai Cinema e Fenix Entertainment, in associazione e Silvio Campara, Golden Goose e Genera Life. Gli attori protagonisti sono Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto e, come afferma Variety, il film sarà distribuito in Italia da Bim ed acquisito per le vendite da Pulsar Films.
