martedì, 30 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, 600 feriti nell’ospedale da campo Azovstal. USA: “Americani non andate a combattere”

Arrivati in Italia 103.954 rifugiati, di cui 36.915 sono minorenni. USA chiedono ai propri soldati di non andare a combattere. In programma missione di evacuazione all'acciaieria Azovstal, oltre 600 feriti sotto le macerie dell'ospedale da campo. Salgono a 175 gli attacchi alla sanità ucraina.

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Mentre continuano gli attacchi e gli spostamenti dell’esercito russo, arrivano altri aiuti dall’Europa, che continua a mostrarsi coinvolta nella tragica condizione ucraina dando sostegno ai rifugiati e donando armi e aiuti umanitari. In Italia, secondo il Viminale, sono arrivate 103.954 persone in fuga dalla guerra, di cui 99.061 giunte alla frontiera e 4.893 controllate dalla Polizia ferroviaria friulana, con 1.300 ingressi in più rispetto a ieri. Dei rifugiati, 53.792 sono donne, 13.247 sono uomini e 36.915 sono minorenni. Dalla Polonia, invece, arrivano in Ucraina più di 200 carri armati T-72, un numero sufficiente per costituire due brigate, e alcune decine di veicoli da combattimento di fanteria. Il viceministro della Difesa polacco, Wojciech Skurkiewicz, ha anche affermato che, dall’inizio dei conflitti, Varsavia ha sostenuto il Paese invaso con equipaggiamenti che hanno superato la cifra di 1,5 miliardi di euro, con armamenti di vario tipo e genere. Dagli USA, invece, giunge la richiesta ai propri soldati di non andare a combattere sul territorio ucraino, a seguito della morte di un contractor americano al fianco delle truppe di Kiev, come ha detto il portavoce del Pentagono: “Chiediamo agli americani di non andare in Ucraina, è una zona di guerra. Se volete sostenere gli ucraini ci sono altri modi”.

Situazione all’acciaieria di Azovstal

Nonostante sia prevista per oggi l’evacuazione dei rifugiati dall’acciaieria Azovstal, secondo quanto riferito dal presidente ucraino Zelensky, la situazione in quella zona di Mariupol è ormai “oltre la catastrofe umanitaria”. A dirlo alla Cnn è il comandante della 36esima brigata marina, il maggiore Serhiy Volyna, a capo delle forze armate locali chiuse nell’acciaieria con centinaia di civili, tra cui 60 bambini. “Abbiamo molta poca acqua, molto poco cibo rimasto. È stata colpita direttamente la sala operatoria, e tutto l’equipaggiamento e il materiale necessario per gli interventi è stato distrutto; non possiamo curare i nostri feriti, soprattutto le ferite da proiettile e schegge”. Il comandante afferma di non conoscere i dettagli del piano di evacuazione, ma di essere in contatto diretto con Zelensky  e sa “che la missione è arrivata a Zaporizhzhya e stanno cercando di lanciare un’operazione di salvataggio. Non possiamo dirvi per certo quanto ancora riusciremo a resistere, tutto dipende dai movimenti del nemico e anche dalla fortuna, noi abbiamo grande speranze nella possibilità di essere evacuati, nel fatto che il presidente riuscirà”. Intanto, dopo il bombardamento all’ospedale da campo all’acciaieria Azovstal, che conta oltre 600 feriti, salgono a 175 gli attacchi alla sanità ucraina e, per il momento, le stime parlano ancora di 73 morti e 52 feriti. Dall’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono stati verificati e confermati 11 nuovi episodi, dichiarati nel bilancio di ieri, 28 aprile.

 

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