sabato, 27 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Mosca invia 400 detenuti al fronte. Missili russi a 300 metri dalla centrale nucleare di Mykolaiv

La Russia ha inviato in Ucraina 400 detenuti della prigione di Tambov per rafforzare le unità di combattimento. Questa decisione è stata presa a causa della mancanza di personale militare tra le truppe della Federazione. Poco dopo la mezzanotte di ieri, intanto, Mosca ha lanciato un attacco missilistico sulla zona industriale della centrale nucleare ucraina di Pivdennoukrainsk. La potente esplosione è avvenuta a soli 300 metri dai reattori.

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“La Russia ha inviato in Ucraina 400 detenuti della prigione di Tambov per rafforzare le unità di combattimento. Questa decisione è stata presa a causa della mancanza di personale militare tra le truppe della Federazione”. A comunicarlo è lo Stato Maggiore di Kiev su Facebook. Poco dopo la mezzanotte di ieri, intanto, Mosca ha lanciato un attacco missilistico sulla zona industriale della centrale nucleare ucraina di Pivdennoukrainsk, nella regione meridionale di Mykolaiv. La potente esplosione è avvenuta a soli 300 metri dai reattori. Ad annunciarlo è stata la compagnia nucleare statale ucraina Energoatom, in una nota stampa. “L’onda d’urto ha danneggiato gli edifici della centrale”, si legge. “Sono state scollegate anche tre linee elettriche ad alta tensione. Attualmente, tutte e tre le unità di potenza della centrale funzionano normalmente e non ci sono vittime tra il personale”.

Mosca: “Crimea parte indivisibile della Russia”

“Nella regione di Mykolaiv, nella notte, un missile è caduto a 300 metri dalla centrale nucleare di Pivdennoukrainsk. Si è verificata un’interruzione di corrente di breve durata. Le finestre degli edifici sul territorio della centrale nucleare sono state danneggiate. Gli invasori volevano sparare di nuovo, ma hanno dimenticato cos’è una centrale nucleare. La Russia sta mettendo in pericolo il mondo intero. Dobbiamo fermarla prima che sia troppo tardi”. Ha parlato così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo l’attacco russo vicino alla centrale nucleare di Mykolaiv. Dal Cremlino, però, fanno sapere: “La Crimea è parte indivisibile della Russia. E ogni pretesa sui territori russi riceverà un’adeguata risposta”.

Da Kiev arrivano i numeri delle perdite russe

“Dall’inizio del conflitto, la Russia ha perso 54.650 soldati“. A renderlo noto sono le forze armate di Kiev, nel loro aggiornamento giornaliero sui social network. “Inoltre, i militari ucraini hanno distrutto 2.212 carri armati, 1.313 sistemi di artiglieria, 312 lanciarazzi multipli, 251 aerei, 217 elicotteri, 3.581 autoveicoli, 15 unità navali e 920 droni. Infine, sono stati abbattuti 238 missili nemici”. Le forze armate ucraine, poi, avrebbero distrutto la base dei russi nella città occupata di Kadiivka, nel Lugansk. Nonché l’equipaggiamento e il personale russo sul territorio della fattoria forestale di Novoaidar. Lo fa sapere Serghei Gaidai, capo della regione, su Telegram. 

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