L’esercito di Mosca sta colpendo con una pioggia di fuoco l’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma continua a tenere in scacco anche altri territori dell’Ucraina centro-orientale. I russi hanno sferrato diversi raid su alcuni villaggi nella regione di Dnipro, finendo per radere al suolo con lanciarazzi multipli decine di edifici residenziali. Fortunatamente fino a questo momento non vi sarebbero feriti, in quanto la maggior parte della popolazione era stata giĂ evacuata. La notizia è stata data su Telegram da Valentyn Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale. Intanto la periferia di Kharkiv è un deserto sterminato, in cui ciò che resta tra le macerie sono solo i corpi di civili e soldati morti durante gli scontri. L’agenzia di stampa Associated Press ha diffuso la notizia del ritrovamento delle salme di alcuni militari, forse russi, quattro delle quali disposte in modo tale da comporre una Z, simbolo militare sui carri armati del Cremlino. Secondo l’ultimo bilancio dell’Onu dall’inizio della guerra sono 3.230 i civili morti, tra cui 72 bambini, e quasi 3.400 i feriti.
Bulgaria e Ungheria bocciano proposta sull’embargo del petrolio russo
Mentre il presidente americano Joe Biden ribadisce l’apertura degli Usa a nuove sanzioni contro la Russia, promettendo di aprire un dialogo “con i leader del G7 per vedere i prossimi passi da fare“, la Bulgaria e l’Ungheria bocciano nettamente le proposte europee sull’embargo totale dal petrolio russo. “Dal punto di vista puramente tecnologico, la Bulgaria può fare a meno del petrolio russo, ma ciò aumenterebbe notevolmente il costo dei carburanti nel Paese. Pertanto, se la Commissione europea consente eccezioni dell’embargo petrolifero, anche la Bulgaria eserciterĂ il diritto di chiederle”, ha chiosato il ministro delle Finanze bulgaro Assen Vassilev in un’intervista al settimanale di Sofia Kapital. Il ministro degli Esteri ungherese pare sia sulla stessa lunghezza d’onda e respinge il blocco all’importazione del petrolio di Mosca, in quanto “distruggerebbe completamente la sicurezza energetica” dell’Ungheria. “La consegna del petrolio russo, necessario per operare in Ungheria verrebbe vietata dalla fine del prossimo anno. Impossibile accettare tale proposta. Non si tratta di mancanza di volontĂ politica o di calendario, ma semplicemente della realtĂ fisica, geografica e infrastrutturale”, ha affermato il ministro in un videomessaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Intanto Kiev ci va giĂą pesante e addita tutti i Paesi dell’Unione Europea che rifiutano l’embargo come “complici” nei crimini di guerra commessi dalla Russia.
Kiev: “La guerra sarĂ lunga, non finirĂ a maggio”
“Se parliamo di questa parte della fase calda della guerra, non sono ottimista sul fatto che finirĂ a maggio. Questa sarĂ una lunga guerra e continuerĂ sul nostro territorio“, così Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza ucraino, citato dall’agenzia Unian. “Prima di tutto, dipende dal nostro esercito e dipende dai nostri partner, dobbiamo riconoscerlo e dobbiamo parlarne. PerchĂ© senza il sostegno dei nostri partner, sarebbe molto difficile per noi contenere l’esercito russo“, ha aggiunto.