sabato, 11 Maggio 2024

Guerra in Ucraina, intesa su corridoi umanitari: nuovi negoziati a inizio settimana. Bombardamenti vicino a centrali nucleari – VIDEO

Concluso secondo giorno di negoziati tra Russia e Ucraina; tregua per creare corridoi umanitari. Continuano i bombardamenti. Zelensky ringrazia le nazioni per gli aiuti, seppur tardivi, e chiede nuovamente la no-fly zone. Accordo dell'Ue sulla Protezione temporanea dei fuggitivi. telefonata tra Putin e Macron

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A una settimana esatta dall’inizio dell’incubo dell’invasione russa in Ucraina, a Brest si è tenuto nel pomeriggio il secondo colloquio dei negoziati tra le due delegazioni, a cui seguirà un terzo incontro forse a inizio della prossima settimana, e sembrerebbe che sia stato raggiunto un accordo sulla creazione di corridoi umanitari e un possibile cessate il fuoco temporaneo. Il presidente Zelensky ha tenuto una conferenza stampa in cui ha ringraziato pubblicamente le nazioni che stanno inviando aiuti, sfortunatamente tardivi. Se fossero stati mandati quando richiesti, ha sottolineato, probabilmente non si sarebbe arrivati a questi livelli: “Se l’Ucraina cade, la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale”. In ogni caso, Zelensky ritiene che le sanzioni serie siano un buon inizio e chiede nuovamente una no-fly zone sull’Ucraina.

Continuano i bombardamenti

Continuano incessanti gli assedi alle maggiori città dello Stato. Kiev è sotto attacco missilistico e a Kharviv proseguono i bombardamenti che hanno portato a 34 morti in 24 ore. A Chernihiv, intanto, salgono a 33 le vittime del raid di stamattina, mentre vengono riferiti attacchi ed esplosioni nei pressi di Energodar, la centrale nucleare più grande d’Europa. Nel frattempo, a seguito della richiesta dell’Ucraina, anche Georgia e Moldavia hanno presentato ufficialmente la candidatura di adesione all’Ue. Per favorire l’evacuazione della popolazione, i treni viaggiano gratuitamente verso il resto dell’Europa.

Raggiunto accordo Ue per protezione temporanea sfollati

L’Ue ha raggiunto l’accordo per applicare, per la prima volta dal 2001, la Protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati, con l’obiettivo di garantire agli ucraini che lasciano il Paese, a causa della guerra, di soggiornare nell’Unione europea per un periodo di un anno, con la possibilità di rinnovo a due. Si è rischiato di far slittare gli accordi per la resistenza di alcune nazioni come la Polonia, contrarie a includere anche i cittadini non ucraini in fuga. La protezione temporanea è attuata da tutti i Paesi dell’Ue attraverso la decisione del Consiglio, con conferma di un afflusso massiccio di sfollati che necessitano di appoggio. Secondo le stime dell’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), se la guerra non si fermerà, si riverseranno in Europa tra i 3 e i 7 milioni di persone. Alcuni individui, tuttavia, possono essere esclusi da questo provvedimento: i sospettati di crimini contro la pace; crimini di guerra; reati gravi di natura non politica; crimini contro l’umanità ecc. Chi è sotto protezione temporanea ha il diritto di esercitare attività di lavoro subordinato o autonomo, di partecipare a formazione professionale, ottenere assistenza sociale, cure mediche e sostegno economico e i minorenni possono accedere all’istruzione alle medesime condizioni degli studenti del Paese ospitante.

La telefonata tra Macron e Putin

È intercorsa nella giornata di oggi una telefonata, durata un’ora e mezza, tra Putin e Macron (in cui hanno mostrato un forte disaccordo), a seguito della quale il presidente russo ha fatto un breve discorso in cui ha espresso il proprio punto di vista sulla situazione in Ucraina. Secondo quanto riferito dalla presidenza francese, l’obiettivo del Capo del Cremlino è di “prendere il controllo di tutta l’Ucraina”, proseguendo la sua guerra contro i nazionalisti senza scendere a compromessi e facendo pressioni su Macron affinché gli stranieri lascino l’Ucraina. La telefonata di Putin al presidente francese aveva lo scopo di “informarlo sulla situazione e sulle sue intenzioni nel quadro del dialogo che Mosca e Parigi continuano a mantenere”. Secondo il presidente russo, “le operazioni in Ucraina procedono secondo i piani” e che in tutta la questione “è grande la responsabilità degli occidentali”, ribadendo di essere “disponibile al negoziato, ma questo deve essere basato sul disarmo dell’Ucraina. Se gli ucraini non lo accettano con metodi politici e diplomatici, lo otterremo per via militare. La campagna subirà adattamenti via via che gli obiettivi saranno raggiunti. Ordinerei una sospensione delle operazioni soltanto se gli ucraini accettassero le condizioni” e negando i bombardamenti sui civili a Kiev. Macron, da parte sua, ha risposto che la completa responsabilità di questa guerra ricade interamente su Putin, ma che se “decidesse di fare altrimenti, di percorrere un’altra strada, è ancora possibile dialogare, in particolare tenendo conto degli interessi della Russia, della sua sicurezza”.

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