lunedì, 20 Maggio 2024

Europee 2024, confronto televisivo Meloni-Schlein da Vespa: polemiche sulla Par Condicio

Una polemica si è accesa attorno al confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, fissato per il 23 maggio su 'Porta a Porta' con l'arbitrio esclusivo di Bruno Vespa. La decisione di limitare il confronto a soli due partecipanti ha sollevato interrogativi sulla par condicio e sull'imparzialità dell'emittente pubblica.

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Una polemica si è accesa attorno al confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, fissato per il 23 maggio su ‘Porta a Porta’ con l’arbitrio esclusivo di Bruno Vespa. La decisione di limitare il confronto a soli due partecipanti ha sollevato interrogativi sulla par condicio e sull’imparzialità dell’emittente pubblica.

Il confronto, descritto come “molto istituzionale” e mirante a discutere programmi, idee e proposte in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, ha scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, lo staff di Meloni ha sottolineato la sua rarità, poiché rappresenterebbe la prima volta che un premier in carica si confronta pubblicamente con un leader dell’opposizione durante il proprio mandato. Tuttavia, questa scelta è stata oggetto di critica da parte di alcuni esponenti politici e osservatori.

Il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai, Dario Carotenuto, ha dichiarato che il confronto a due potrebbe violare la par condicio, sottolineando che la Rai non dovrebbe prestarsi a favorire alcuna forza politica. Allo stesso modo, Davide Faraone di Italia Viva ha definito il confronto una “farsa”, poiché entrambe le candidate non prevedono di andare al Parlamento Europeo.

Riccardo Magi di Più Europa ha accusato la Rai e le due leader di ridurre le elezioni europee a una “presa in giro” degli elettori, mentre i deputati di Alleanza Verdi Sinistra hanno evidenziato come il confronto a due non rifletta la complessità della scena politica italiana, falsando così la competizione elettorale.

La decisione della Rai di ospitare un confronto così ristretto ha sollevato dubbi sulla sua neutralità e sull’equità della copertura mediatica delle elezioni europee. In un momento in cui l’Italia si prepara a eleggere i suoi rappresentanti a Bruxelles, l’attenzione sull’imparzialità dei media e sulla par condicio si fa sempre più stringente.

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