lunedì, 20 Maggio 2024

Superbonus, polemica tra Tajani-Giorgetti: “Difendere gli interessi degli italiani”

Tajani ha criticato la gestione del Superbonus, definendola un "buco nei conti pubblici", il Ministro dell'Economia ha ribadito il suo impegno nella difesa degli interessi italiani: "Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell'Italia"

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La questione del Superbonus ha scatenato un acceso dibattito tra due prominenti figure della politica italiana: Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti. La discussione ha preso avvio da alcune perplessità espresse da Tajani riguardo alla retroattività della proposta avanzata dal ministro dell’Economia.

Durante il Family Business Forum a Lecco, Tajani ha criticato la gestione del Superbonus, definendola un “buco nei conti pubblici” a causa di una presunta cattiva gestione. Ha poi manifestato dubbi sulla retroattività della proposta di Giorgetti, suggerendo che il periodo di dieci anni previsto per spalmare i crediti del superbonus potrebbe essere eccessivo.

La replica di Giorgetti non si è fatta attendere, con il ministro dell’Economia che ha ribadito il suo impegno nella difesa degli interessi italiani. “Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia, chiaro?” ha affermato Giorgetti a margine di Investopia Europe.

La questione è diventata ancora più rilevante con l’introduzione di un emendamento governativo per spalmare su dieci anni i crediti del superbonus. Nonostante le proteste delle associazioni, questa modifica sembra inevitabile e avrà un impatto significativo sulle finanze pubbliche, con un risparmio previsto di circa 700 milioni nel 2025 e 1,7 miliardi nel 2026.

Le associazioni hanno già espresso preoccupazione per le conseguenze di questa decisione, evidenziando il rischio di fallimento per migliaia di imprese. Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, ha sottolineato le criticità della ripartizione decennale dei crediti del superbonus, definendola una pioggia di provvedimenti su un terreno già problematico.

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