venerdì, 26 Aprile 2024

Ponte Morandi: chiesto il rinvio a giudizio per 59 persone e due società

Dopo 11 udienze, i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno hanno chiesto il rinvio a giudizio per 59 persone e 2 società per il crollo del Ponte Morandi all'udienza preliminare. I pm hanno chiesto anche il dissequestro dei reperti.

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Sulla vicenda del Ponte Morandi, i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno hanno chiesto il rinvio a giudizio per 59 imputati e per due società Aspi e Spea dopo undici udienze. Gli avvocati di parti e responsabili civili parleranno in aula domani 17 febbraio.

La richiesta di rinvio a giudizio arriva tra gli altri anche per Giovanni Castellucci, che al momento dei fatti era amministratore delegato della stessa Aspi e di Atlantia. Oltre a Castellucci, la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata anche per i vertici delle due società e per i dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato. Secondo l’accusa, questi ultimi non avrebbero provveduto ai controlli sul ponte.

Il crollo avvenne il 14 agosto 2018 e costò la vita a 43 persone. Per ricordarle, i pm hanno chiesto anche il dissequestro dei reperti. Questo permetterà al Comune di rimuoverli e di procedere per realizzare il Parco della Memoria. Stando alle indagini, non c’era stata manutenzione per anni e questo aveva causato il crollo del ponte di Genova.

L’accusa ritiene che chi doveva provvedere sapesse, ma non avrebbe fatto nulla per evitare ulteriori spese. Così i soci si sarebbero spartiti dividendi maggiori. Gli imputati dovranno rispondere tra gli altri di omicidio colposo e stradale, crollo doloso, omissione di atti di ufficio, falso e rimozione dolosa dei dispositivi di sicurezza.

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