A 4 anni dal crollo del ponte Morandi, attraverso una intercettazione dei Carabinieri relativa a una indagine antimafia, si scopre che tra i mezzi coinvolti nel disastro c'era un furgone con 900 chili di hashish. Dopo la tragedia, la Ndrangheta avrebbe tentato di recuperare il carico stupefacente, ma senza successo.
Dopo 11 udienze, i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno hanno chiesto il rinvio a giudizio per 59 persone e 2 società per il crollo del Ponte Morandi all'udienza preliminare. I pm hanno chiesto anche il dissequestro dei reperti.
Sono indagati a vario titolo per trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere e frode nelle pubbliche forniture.
Tra i 59 imputati figura l'ex Amministratore delegato di Atlantia e Aspi, Giovanni Castellucci. Portavoce dei parenti delle vittime: "Importante esserci".
Le accuse mosse a vario titolo dai pm vanno da omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d'atto d'ufficio, a omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sul lavoro.
In queste ore, la Guardia di Finanza sta notificando gli avvisi ai 69 indagati e alle due società coinvolte, Autostrade per l’Italia (Aspi) e Spea, entrambe del gruppo Benetton.