Il M5s ha deciso: nessuna deroga alla regola dei due mandati. Tra i pentastellati quindi si vedranno nuovi volti emergere e nomi storici abdicare. Intanto Azione continua a pescare da Forza Italia mentre Letta continua a definire le alleanze. Una cosa è certa: per i sovranisti, il tema dei migranti sarà una delle armi della campagna elettorale.
Oggi si riunisce il centrodestra per fare il punto sul voto del 25 settembre. Un incontro dal sapore di resa dei conti per i nodi che ci sono ancora da chiarire. Intanto, dal Nazareno Letta si assume il ruolo di front runner per quanto riguarda la colazione di centrosinistra.
Dal momento in cui Sergio Mattarella ha fissato le elezioni per il 25 settembre 2022, tutti i partiti hanno iniziato a muoversi. Il centrodestra è già pronto ma dovrà affrontare e risolvere alcune divergenze. Dall'altra parte, il Pd continua nella sua costruzione del campo largo a cui manca l'adesione del solo Calenda.
Dopo un'ora e mezza di pausa, è ripresa la seduta con la replica di Draghi. "Sarà una replica breve", ha garantito il premier. "Vorrei innanzitutto ringraziare chi ha sostenuto l'operato del governo con lealtà. Sarete soltanto voi a decidere. Nessuna richiesta di pieni poteri. Per me la democrazia è parlamentare", ha precisato.
Ieri, Mario Draghi ha incontrato il Pd e il centrodestra. Berlusconi e Salvini pronti ad un governo Draghi bis senza i pentastellati altrimenti si va dritti al voto. Per il segretario dem Enrico Letta: "Sarà una bella giornata".
Alla vigilia della decisione di Mario Draghi sul destino del suo Governo, continua il dibattito tra le fazioni politiche. Conte: "Il Paese è in una condizione drammatica. L'atteggiamento di responsabilità ci impone di chiedere al Presidente Draghi che le priorità da noi indicate vengano poste nell'agenda di governo"
Sono giorni cruciali per il Governo Draghi che parlerà al Senato. Se il Presidente del Consiglio non dovesse proseguire sono a rischio vari provvedimenti. Mentre chi ha appoggiato il Governo fino ad ora si dichiara disponibile ad un Draghi-bis. Situazione confusa nei 5 Stelle.
Contrario alla riforma fiscale è il leader della Lega, che si dice preoccupato da un possibile aumento delle imposte. Dal PD arriva la replica. "Il centrodestra fa propaganda". Immediata la risposta di Salvini: "La smettano con le provocazioni quotidiane".
Bocciato l'emendamento proposto da Forza Italia e Lega per affossare la legge Bazoli. Gli interrogativi restano, ma l'esame del provvedimento riprenderà nella seduta di mercoledì 23 febbraio.