Da settimane si discute sullo slittamento delle riaperture in Gran Bretagna, date le condizioni in cui verte attualmente il Paese dal punto di vista epidemiologico. La variante Delta, quella indiana per intenderci, è ancora attiva, tanto da incalzare l’aumento dei contagi e rivedere la data stabilita del tanto atteso “indipendence day”, ad oggi fissata al 19 luglio.
Ormai è praticamente ufficiale lo slittamento, dal 21 giugno al 19 luglio. La decisione del premier Boris Johnson, tra le altre cose, prevede che i locali notturni restino chiusi e che la gente dovrà continuare a lavorare in smart working, laddove possibile. Resta il limite sul numero di persone ammesse in pub, ristoranti, cinema e agli eventi sportivi.
AUMENTO DEI CASI DELTA IN G.B: I DATI
Rispetto a quanto dichiarato dal ministro della Salute britannico, Matt Hancock, “la variante Delta è il 40% più trasmissibile rispetto a quella inglese” ma dopo uno studio più accurato effettuato da Public Health England è risultata al 60% più contagiosa, il che non rasserena affatto e in aggiunta, il sistema sanitario inglese ha confermato che il 90% dei nuovi casi in Inghilterra è dovuto alla mutazione.
Ad oggi in Gran Bretagna sono stati registrati 42.323 casi, con un aumento di 29.892 contagi rispetto ad una settimana fa. La richiesta perciò, di rinviare la riapertura era stata presentata già settimane fa da scienziati ed esperti: tra questi anche la British Medical Association (sindacato registrato per i medici nel Regno Unito).