domenica, 28 Aprile 2024

Cristoforo Colombo, il “Columbus Day” negli USA: la verità sul mito europeo dell’esploratore

La verità dietro al personaggio di Colombo e alla realtà della comunità indigena.

Da non perdere

Il 12 ottobre, si celebra Cristoforo Colombo, che proprio in questo giorno, nel 1492, scoprì l’esistenza del ‘Nuovo Mondo’, da lui denominato ‘L’America’. Il Columbus Day è festa nazionale dal 1934, per volere del presidente americano Frank D.Roosevelt.

In Italia, la figura del condottiero è celebrata ed onorata, in particolare in Liguria, luogo che ‘vanta’ di essere la sua terra natale, ancora acceso il dibattito sul luogo: Genova, Cogoleto o addirittura la frazione di Lerca. Ad oggi, tutti conosciamo l’immagine più popolare di Colombo, quella di cui leggiamo sui libri di storia: il grande esploratore, ammirato per le sue grandi scoperte e le novità che introdusse in patria, importando cibo e materie prime dai Paesi da lui esplorati. Colombo, passò dall’essere un europeo sconosciuto ad essere un vero e proprio suprematista bianco. Le tribù autoctone che incontrò lungo la strada, vennero prima viste come un popolo dalle strane usanze, ‘né superiori, né inferiori ‘, poi popoli da convertire ‘…popoli e le terre e la loro disposizione e tutto il resto e per rendermi conto del modo che si potrebbe adoperare per la loro conversione alla nostra santa fede…”, private della loro cultura, dei diritti umani e della loro libertà e, in seguito, vittime di un genocidio.


Il 12 ottobre l’Empire State Building mette in mostra il tricolore italiano. E in tutti gli stati uniti banche, uffici e consolati restano chiusi in segno di festa.

In Costarica lo chiamano “Día de las Culturas” festeggiando come un carnevale l’unione della cultura spagnola, indigena e afro-caraibica. In Colombia si festeggia nelle scuole dove, con delle opere teatrali, viene rappresentano il significato che questo giorno ha avuto per la storia. Ma è il Venezuela di Hugo Chávez che, dal 2002, cambia profondamente il senso di questa data. La festa, diventa  Día de la Resistencia Indígena, perché, non lo considera più come la data di una scoperta, ma come la commemorazione della resistenza aborigena contro l’invasione spagnola.

Da ‘Colombus Day’ ad ‘Indigenous People’s Day’

Movimenti sociali come il BLM, hanno ribattezzato questo giorno come ‘Olocausto Americano’, gesto che molti storici hanno reputato eccessivo e fuori luogo, ritenendo assurdo il parallelismo fra Hitler e Colombo, mentre altrettanti hanno rimarcato il fatto che, si tratta in ambi i casi dello stesso atto: uccisione di massa. Si sono svolte parecchie manifestazioni in cui i monumenti di Colombo sono stati distrutti e bruciati e, anche in questo caso, l’opinione pubblica si divide fra le accuse di atti vandalici e incivili e l’appoggio verso un significativo gesto contro l’oppressione.

A partire dal 1992, in molte città americane, si celebra il 9 ottobre ‘Indigenous People’s Day’, volto a celebrare la cultura indigena e a far luce e giustizia sulla loro storia. Le tribù di nativi hanno accolto positivamente la notizia, pur facendo presente che non è che la corretta maniera di diffondere le informazioni sulle tragedie avvenute storicamente e un gesto di rispetto verso l’esistenza di una tradizione. E’ nel 1994 che sarà istituita dalle Nazioni Unite la  ‘Giornata mondiale dei popoli indigeni’, il 9 agosto, mentre il 13 settembre del 2007 fu adottata la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni.

Ultime notizie