venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Duma ratifica annessione del Donbass. Svezia smentisce Gazprom: “Fuga di gas da Nord Stream 2 aumentata”

La Repubblica Ceca ha esortato i suoi cittadini ad abbandonare la Federazione. Il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi all'ambasciatore russo Serghey Razov: "Non riconosceremo l'annessione del Donbass". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tra i papabili vincitori del Nobel per la Pace 2022. Svezia: "La fuga più piccola del Nord Stream 2 è più grande di ieri".

Da non perdere

Dopo i referendum della settimana scorsa, la Duma, Camera bassa del Parlamento russo, ha ufficialmente ratificato i trattati per l’annessione del Donbass, riconoscendo le regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson come parte integrante della Federazione. La notizia è stata riportata da tutte le agenzia di stampa moscovite. Per quanto riguarda lo sversamento di gas nel Mar Baltico dovuto alle perdite dal Nord Stream avvenute lo scorso 27 settembre, le autorità svedesi hanno fatto sapere che la perdita dal secondo gasdotto non si è affatto fermata, al contrario di ogni previsione, addirittura aumentando in dimensioni. “La falla più piccola proveniente da Nord Stream 2 è invece leggermente più grande di ieri e misura circa 30 metri di diametro”, ha comunicato la Guardia Costiera, citata dalla Cnn. Un annuncio che smentisce le ultime dichiarazioni di Gazprom: “La pressione nella linea A del gasdotto Nord Stream 2 e in entrambe le linee del gasdotto Nord Stream 1 si è stabilizzata dopo le pause, le fughe di gas si sono fermate“. Così si legge in un comunicato di poche ore fa del colosso russo del gas, riportato dall’agenzia di stampa Tass. Nel frattempo la giornalista russa Maria Ovisannikova, famosa per aver mostrato in diretta televisiva un cartello contro la guerra in Ucraina, pare sia fuggita l’1 ottobre dalla Russia, portando con sé sua figlia di 11 anni. La donna si trovava agli arresti domiciliari, in quanto accusata di avere diffuso false notizie contro l’esercito della Federazione.

Farnesina: “Non riconosceremo l’annessione del Donbass”

“Ho esortato le autorità russe a revocare questi atti illeciti dei referendum e a ritirare le forze russe dal territorio ucraino senza condizioni, completamente e immediatamente”, ha detto il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi in un punto stampa, a seguito di un summit con l’ambasciatore russo Serghey Razov. “Un messaggio inequivocabile; ferma condanna dell’Italia per i referendum farsa, consultazioni condotte dalla Federazione Russia in modo illegale in violazione di ogni norma internazionale. L’Italia non riconosce e non ne riconoscerà l’esito”, ha chiosato. Si tratta dell’ennesimo Paese occidentale che si schiera nettamente contro i referendum nel Donbass, nonostante venerdì 30 settembre vi sia stata al Cremlino una cerimonia ufficiale di annessione dei territori, presieduta e controfirmata dal capo di Stato Vladimir Putin.

Repubblica Ceca invita i suoi cittadini a lasciare la Russia

Dopo Stati Uniti, Bulgaria, Polonia e Romania, anche la Repubblica Ceca ha esortato i suoi cittadini ad abbandonare i territori della Federazione. “Vi è un deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese, soprattutto per i cittadini dei Paesi della Ue e della Nato”, lo ha reso noto il ministero degli Esteri in un comunicato, riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti.

Kadyrov: “I miei figli minorenni combatteranno in Ucraina”

“La minore età non dovrebbe interferire con l’addestramento dei difensori della nostra madrepatria. Akhmat, Eli e Adam hanno rispettivamente 16, 15 e 14 anni. Ma il loro addestramento militare è iniziato molto tempo fa, quasi in tenera età. E non sto scherzando”. Lo ha affermato via Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, grande alleato del presidente russo, citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti. “È arrivato il momento di mettersi in mostra in una vera battaglia e io non posso che accogliere con favore il loro desiderio. Presto andranno in prima linea e si troveranno nei tratti più difficili della linea di contatto”.

Zelensky tra i papabili del Nobel per la Pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato inserito tra i candidati all’ambito Nobel per la Pace 2022, che verrà annunciato il prossimo venerdì 7 settembre. Secondo gli esperti il conflitto in corso influirà inevitabilmente sulla scelta dei giurati dell’autorevole Accademia di Svezia, ed è per questo che al primo posto spicca il leader di Kiev, favorito per i bookmakers. Nell’elenco dei papabili vi sono anche i massimi oppositori alla Federazione russa e i volontari che stanno creando corridoi umanitari per i civili sul suolo ucraino.

Ultime notizie