martedì, 16 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, filorussi: “Il 95% dei votanti favorevole all’annessione a Mosca”. Fughe di gas da Nord Stream nel Mar Baltico

Kiev ha annunciato di aver predisposto una bozza di legge che "prevede di accelerare l'approvazione del bilancio statale per il 2023". Stando all'ultimo bilancio dell'Onu sono 6mila i morti dall'inizio della guerra. Danimarca, Svezia, Germania e il resto dell'Ue sono preoccupate per le tre perdite di gas dal Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico; Nato: "Esamineremo le cause".

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Tutto il mondo è in attesa degli esiti del referendum per l’annessione alla Russia delle quattro regioni occupate del Donbass, ovvero Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia; oggi, 27 settembre, è l’ultimo giorno per recarsi alle urne e le autorità filorusse hanno fatto sapere che in questa giornata la votazione si sta svolgendo nei seggi e non porta a porta come avvenuto da venerdì 23 settembre a ieri. Stando ai primi dati diffusi dalle commissioni elettorali delle amministrazioni filorusse, pare che oltre il 95% dei votanti si sia espresso a favore dell’annessione a Mosca; la notizia è stata data dall’agenzia di stampa Tass. Il Consiglio della Federazione russa, la Camera alta del Parlamento di Mosca, ha spiegato che potrebbe votare già il 4 ottobre l’annessione del Donbass se l’esito dei referendum sarà favorevole. Lo Stato maggiore dell’esercito ha reso noto che i viaggi nella regione di Khersonsono completamente bloccati in entrata e in uscita“, per tenere alto il livello di sicurezza nella zona. Tutto ciò mentre le truppe di Kiev hanno riferito di aver attaccato ben 7 camion russi proprio nel suddetto territorio nelle ultime ore. Intanto il Governo ucraino ha annunciato di aver predisposto una bozza di legge finanziaria che “prevede di accelerare il processo per approvare il bilancio statale per il 2023 non prima del primo dicembre, ma entro la fine o addirittura la metà di ottobre”. Lo ha reso noto il presidente della commissione Bilancio del Parlamento di Kiev, Yuriy Aristov, in un’intervista all’agenzia di stampa Ukrinform.

Onu: 6mila civili uccisi in Ucraina dall’inizio della guerra

“Ad oggi, abbiamo documentato che 5.996 civili sono morti, tra cui 382 bambini, e 8.848 sono feriti; i numeri effettivi sono molto più alti”. Questo l’ultimo bilancio diramato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, comunicazione arrivata dal capo della Missione di monitoraggio dell’Onu in Ucraina, Matilda Bogner. Nel frattempo la mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin continua a seminare il panico nella Federazione, alimentando un esodo della popolazione senza precedenti per evitare l’arruolamento. Stando alle “immagini del satellite Maxar una coda di russi lunga oltre 16 km si è formata lungo il confine con la Georgia; tale mobilitazione ha costretto più di 115mila persone ad andare all’estero”.

Fughe di gas da Nord Stream 1 e 2

L’osservatorio sismico della Svezia ha fatto sapere che vi sono state “due forti esplosioni” in mare, proprio nel tratto del gasdotto Nord Stream in cui si sono registrate delle perdite. “Si vede chiaramente come le onde rimbalzino dal fondo alla superficie. Non c’è dubbio che sia stato uno scoppio con una magnitudo di 2,3“. Così si è espressa Bjorn Lund, docente di sismologia e direttore della rete sismica nazionale svedese, all’emittente nazionale Stv. Nella giornata odierna, 27 settembre, il portavoce della Commissione europea. Tim McPhie, ha affermato che sono state registrate “tre fughe nei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, due nel primo e una nel secondo, ma per il momento queste fughe non hanno messo a repentaglio la sicurezza degli approvvigionamenti dal momento che le consegne di gas sul Nord Stream 1 sono azzerate da settimane e il Nord Stream 2 non è ancora autorizzato ad operare”.

Il rappresentante Ue ha spiegato quanto sia per ora prematuro speculare sulle cause delle perdite, al contrario di quanto fatto dalla prima ministra danese, Mette Frederiksen, che ha affermato come sia “difficile immaginareche le tre fughe siano accidentali“. Le autorità della Danimarca hanno fatto sapere che il gas fuoriuscito sta attualmente “ribollendo in superficie nel mar Baltico, in aree che vanno dai 200 ai mille metri di diametro”. Anche Berlino è dello stesso parere di Copenaghen: “I gasdotti Nord Stream potrebbero essere stati danneggiati da attacchi mirati”. Lo ha riportato il quotidiano tedesco Tagesspiegel.

Nato: “Stiamo esaminando cause fuga gas Nord Stream”

La Nato sta monitorando attentamente la situazione nel Mar Baltico. Gli alleati stanno esaminando le circostanze delle fughe di gas e scambiando informazioni, anche con Finlandia e Svezia”. Lo fa sapere un funzionario dell’Alleanza Atlantica sentito dall’agenzia di stampa Ansa in merito alle perdite di gas.

Kiev: “Fuga da Nord Stream attacco russo e aggressione contro Ue”

“La fuga di gas dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno”. Così si legge sul profilo Twitter di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Putin. “La migliore risposta e investimento per la sicurezza è inviare carri armati all’Ucraina. Soprattutto quelli tedeschi”, ha concluso.

Reporter fermati dalla Polizia russa in un corteo contro mobilitazione

La Federazione russa sta continuando ad arrestare i manifestanti scesi in piazza contro la mobilitazione parziale voluta da Putin. Alcuni giornalisti sono stati fermati dalla Polizia moscovita mentre filmavano le proteste di ieri in Daghestan, nel Caucaso russo; tra loro vi è la reporter freelance Yulia Vishnevetskaya, inviata di Radio Liberty. La notizia è stata riferita dalla stessa testata statunitense, citando Idris Yusupov e Serghiei Ainbinder, altri due operatori dell’informazione che hanno raccontato di essere stati rilasciati 17 ore dopo l’arresto. Questi ultimi hanno dichiarato che gli agenti avrebbero tolto i telefoni ai giornalisti fermati, negando loro la possibilità di chiamare un avvocato.

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