mercoledì, 24 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Erdogan su grano: “Le parti rispettino l’accordo”. Estonia alla Russia: “Ue non si fa ricattare”

A seguito dei continui bombardamenti sul porto di Odessa, si teme che la firma sull'export di grano possa saltare. Interviene Erdogan: "Esorto entrambe le parti a rispettare gli accordi". L'Estonia si è scagliata contro la Russia: "L'Ue non si farà ricattare. Mosca usa l'energia come arma, ci aspetta un inverno freddo ma lo affronteremo insieme".

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L’Estonia esorta gli altri Paesi a mandare un messaggio chiaro e importante alla Russia: “L’Ue non può essere ricattata“. A seguito dei vari bombardamenti, in particolar modo sul porto di Odessa, la preoccupazione che l’esportazione del grano ucraino possa saltare si fa sempre più prepotente. È intervenuto il presidente turco Erdogan, che ha lanciato un appello sia a Kiev sia a Mosca: “Rispettate l’accordo, altrimenti sarebbe un fallimento per tutti“. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha reso noto il bilancio dei civili morti e feriti dall’inizio dell’invasione, rispettivamente 5.237 e 7.035, anche se le cifre effettive potrebbero essere molto più alte.

Estonia alla Russia: “Non ci faremo ricattare”

La ministra estone dell’Energia, Riina Sikkut, ha dichiarato: “Abbiamo diversi mix energetici e condizioni di partenza ma se necessario possiamo restare uniti”. Poi ha aggiunto che è molto importante “mandare il messaggio all’aggressore, alla Russia, che l’Europa non può essere ricattata“. Si è detta fiduciosa nel trovare un accordo nella giornata di oggi nonostante si sappia che “la Russia usa l’energia come arma e sa che sarà un inverno difficile, ma l’Europa lo affronterà insieme“.

Erdogan: “Entrambe le parti rispettino l’accordo su export grano”

Dopo la firma dell’accordo sull’esportazione del grano ucraino dai porti della Nazione dove è fermo dall’inizio del conflitto, a distanza di pochi giorni i russi hanno iniziato a bombardare proprio quei porti, in particolar modo quello di Odessa, e si teme che l’esportazione possa saltare. Si apre un tragicomico sipario con Kiev e Mosca protagoniste, che interpretano due sorelle dispettose, tenute d’occhio dal padre turco, Erdogan, che ancora una volta è intervenuto per mettere pace ed esortarle a rispettare gli accordi. Questi ultimi riguardano i porti di Odessa, sotto attacco da giorni, di Chornomorsk e Yuzhny. Il Presidente turco ha poi aggiunto che “se tutto saltasse sarebbe un fallimento per tutti“, “ci aspettiamo che le parti rispettino gli accordi e agiscano di conseguenza, senza venir meno alle responsabilità che si sono prese”.

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