sabato, 27 Luglio 2024

Cento giorni di guerra in Ucraina, Ue: “Non riconosciamo passaporti russi da zone occupate”. Borrell: “Nessuna alternativa a gas di Mosca”

Un volontario francese è rimasto ucciso nei combattimenti; lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Parigi. L'Unione Europea non riconoscerà i passaporti emessi dai russi per la popolazione ucraina delle zone occupate di Kherson e Zaporizhzhia. Josep Borrell: "No all'embargo del gas russo, per ora non ci sono alternative".

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Il conflitto russo-ucraino “non ha e non avrà vincitori”, si è espressa così l’Organizzazione delle Nazioni Unite nel centesimo giorno d’invasione. “Piuttosto, abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive”, ha detto in un comunicato Amin Awad, Segretario generale aggiunto e coordinatore Onu delle crisi per l’Ucraina. Tutto ciò mentre centinaia di civili continuano a morire negli scontri, tra cui molti europei giunti sul posto per aiutare la popolazione, come il volontario francese rimasto ucciso nei combattimenti. La notizia è stata diffusa da Quai d’Orsay, ministero degli Esteri di Parigi.

L’Ue non riconoscerà i passaporti russi delle zone occupate

L’Unione Europea condanna fermamente i decreti presidenziali russi del 25 e 30 maggio, che semplificano il processo di concessione della cittadinanza russa e il rilascio di passaporti russi ai cittadini ucraini delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, temporaneamente sotto il controllo militare delle truppe di invasione russe, nonché ai bambini ucraini privi di cure parentali e alle persone legalmente incapaci delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. L’Unione Europea non riconoscerà questi passaporti, emessi come parte della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, si legge in una nota ufficiale diramata dagli uffici dell’Ue.

Borrell: “No embargo gas russo, non abbiamo ancora alternative”

Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la Politica estera, continua ad accusare Mosca su ogni fronte. “La Russia ha rubato del grano dell’Ucraina e ha cercato di venderlo“, ha tuonato in un’intervista all’emittente Al Arabiya. Il capo della diplomazia europea ha inoltre ribadito il sostegno alle iniziative avviate dall’Onu per liberare i porti ucraini e permettere al grano di arrivare nei Paesi del mondo che ne hanno bisogno. In ogni caso, ha spiegato che “non ci sono divieti all’importazione di cibo dalla Russia“. Per quanto riguarda la questione embargo del gas russo Borrell asserisce ci sia bisogno di andare ancora con i piedi di piombo: “Non abbiamo vietato l’importazione perché al momento non ci sono alternative; le stiamo cercando per liberarci di questa dipendenza e ci possiamo riuscire perché la Russia non è l’unico fornitore di gas al mondo”. Borrell ha inoltre garantito che l’Ue “non imporrà sanzioni che danneggerebbero l’economia europea più di quella russa”.

Kiev: “Grati per sesto pacchetto. Unità dell’Ue importante per la nostra vittoria”

“L’Unione Europea ha ufficialmente approvato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le restrizioni stanno finalmente colpendo le importazioni di petrolio russo, il che avrà un impatto significativo sul budget dell’aggressore e sulla capacità di finanziare la guerra. L’Ue prevede di rinunciare al petrolio estratto della Russia entro sei mesi e a tutti i prodotti petroliferi russi entro otto mesi”, così si legge sul canale Telegram del primo ministro ucraino Denys Smihal. E ancora, “siamo grati all’Unione Europea per la decisione. È importante non fermare la pressione delle sanzioni e continuare a indebolire ulteriormente la Russia in modo che l’aggressore non abbia l’opportunità di continuare la guerra. Oggi, l’unità dell’Europa è più importante che mai per la nostra vittoria comune, per la sicurezza e la pace globali”.

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