venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Mariupol: “Nessun civile nell’ospedale bombardato”. Mosca: “Usciti in 120 dall’acciaieria Azovstal” – VIDEO

Il comune di Mariupol ha detto che non c'erano persone nell'ospedale bombardato, smentendo la notizia riportata su Twitter dal parlamentare Taruta. Intanto Mosca fa sapere che sono riusciti a uscire dall'impianto circa 120 civili. Il Canada sanziona 14 persone vicine a Putin, tra cui due sue figlie. Il Pentagono tuona: "Nell'est preludio di una offensiva russa più ampia".

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Ancora bombe russe sulle strutture sanitarie, tra i luoghi più presi di mira in questo sanguinoso conflitto. Stavolta però sembrerebbe che non ci fossero civili nell’ultimo ospedale attaccato a Mariupol, nei pressi dell’acciaieria Azovstal. Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della città ucraina, ha detto che non c’erano persone nascoste nell’edificio, smentendo la notizia riportata su Twitter dal parlamentare Sergiy Taruta secondo il quale erano in 300 sotto le macerie. “Mariupol, in particolare la zona dell’Azovstal, è sotto pesante bombardamento ma da molto tempo nessuno si nasconde nell’edificio dell’ospedale distrutto“, ha spiegato Andryushchenko.

Continuano gli agghiaccianti attacchi sferrati dai soldati russi a Kharkiv, nei distretti di Kyiv, di Dergachiv e Chuhuiv. Qui gli occupanti pare abbiano utilizzato alcuni lanciarazzi anticarro da una distanza tra 35 e 40 chilometri. “L’intensità dei bombardamenti a Kharkiv è aumentata. Ma chiediamo ai residenti della città di rimanere nei rifugi e senza necessità urgenti di non uscire”, ha raccomandato il capo dell’Amministrazione militare regionale Oleh Synegubov. Intanto da Mariupol arrivano tragiche notizie. “Lo stabilimento dell’acciaieria di Mariupol Azovstal è praticamente distrutto. Sull’acciaieria sganciano delle pesanti bombe e sotto le macerie ci sono tante persone“. La notizia è stata data da Sviatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, citato da Radio Svoboda. Mosca fa sapere che sono riusciti a uscire dall’impianto circa 120 civili rimasti nascosti durante gli attacchi; a riferirlo è l’agenzia Interfax che riporta come fonte il primo canale della tv di Stato russa.

Kuleba: “La fine della guerra decisa sul campo di battaglia, non al tavolo dei negoziati”

Sembra ormai quasi del tutto sfumata l’idea che si possa arrivare a un accordo di pace tra Mosca e Kiev. Si parla sempre meno di negoziati tra le delegazioni e le notizie che ci giungono arrivano prevalentemente dal fronte militare, dimostrazione di come entrambe le fazioni non abbiano una reale intenzione di scendere a patti. “La fine della guerra sarà decisa sul campo di battaglia, non al tavolo dei negoziati“, ha così risposto il ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba, alla domanda se i colloqui diplomatici tra Ucraina e Russia potrebbero effettivamente sancire la fine del conflitto.

Biden: “Continueremo a fornire armi a Kiev”

Continuo sostegno all’Ucraina, Russia deve pagare le sue azioni“, questo quanto ha detto Joe Biden in una videochiamata di poco più di un’ora con gli alleati. Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre spiegato che ci sarà un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che dovrebbe essere annunciato nei prossimi giorni, dopo aver discusso delle misure con l’Europa e gli altri Paesi partner. Biden ha ribadito quanto sia fortemente necessario continuare a inviare armi in Ucraina, in modo tale da aiutare le truppe di Zelensky a difendersi dagli attacchi di Mosca nell’est.

Pentagono: “Preludio di una offensiva russa più ampia”

Secondo il Pentagono siamo solo all’inizio dell’offensiva militare russa in Ucraina. Ci troviamo dinanzi al “preludio” di ciò che deve ancora succedere nella zona orientale del Donbass, specialmente vicino Donetsk e Izyum. Questo quanto riportato da una fonte del Pentagono, che ha inoltre spiegato che Mosca sta cercando di aggiungere nuove truppe proprie in quell’area del Paese.

Canada: “Sanzioni a due figlie di Putin”

“Imponiamo nuove sanzioni a 14 persone vicine al potere russo, tra cui le due figlie maggiori del presidente russo Vladimir Putin. Vigileremo in modo a che i complici degli attacchi russi contro l’Ucraina rispondano dai loro atti”, così il presidente del Canada, Justin Trudeau in merito alle nuove misure adottate contro l’aggressione di Mosca in terra ucraina. Si leva anche la voce del ministro degli Esteri Mélanie Joly: “Il Canada continua a sostenere gli uomini e le donne coraggiosi che lottano per la loro libertà in Ucraina. Continueremo a imporre gravi costi al regime russo in coordinamento con i nostri alleati e cercheremo incessantemente la responsabilità delle loro azioni. Dovranno rispondere dei loro crimini”.

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