venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, bombe su stabilimento aeroportuale di Kiev. Morta mamma e bimbo simbolo di Mariupol. Oggi nuovi colloqui VIDEO

Nella notte, un condominio di nove piani è andato in fiamme nel centro della capitale. Morta una donna incinta e il suo bimbo diventati simbolo del bombardamento sull'ospedale pediatrico di Mariupol.

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Proseguono, incessanti, i bombardamenti sull’Ucraina. Nella notte, un condominio di nove piani è andato in fiamme nel centro della capitale. Alle prime luci dell’alba, invece, è stato preso d’assedio dalle milizie russe l’aeroporto Antonov di Kiev. L’amministrazione centrale, tuttavia, ha precisato che si tratta soltanto dello stabilimento degli aerei, situato a circa 10 km dal centro di Kiev, e non dell’aeroporto vero e proprio. È giunta notizia, intanto, della morte della donna incinta diventata simbolo del bombardamento sull’ospedale di Mariupol.

Annunciati nuovi colloqui

Per la mattinata di oggi è annunciato l’ennesimo confronto a distanza tra le due parti. Zelensky continua a chiedere la No Fly Zone nei cieli ucraini, incurante del pericolo che tale scelta implicherebbe. D’altro canto, la Russia non retrocede dalle sue posizioni e, a detta dei principali leader internazionali, Vladimir Putin, per ora, non ha alcuna intenzione di mettere fine al conflitto.

Il ruolo della Cina

Secondo il Times, la Federazione russa avrebbe, sin dal principio, richiesto un sostegno militare alla superpotenza cinese. Da Pechino, però, è arrivata puntuale la smentita: “Si tratta soltanto di pura disinformazione, in pieno stile americano. Non abbiamo mai ricevuto alcuna richiesta d’aiuto da parte dei russi”, ha dichiarato il Ministro degli Esteri cinese.

I timori di Kiev

Per il New York Post, intanto, il governo ucraino si starebbe preparando a rispondere ad un’invasione navale di Odessa. Secondo il Consiglio nazionale per la sicurezza del Paese, le forze russe avrebbero già pianificato l’attacco nei giorni scorsi, ma sarebbero state costrette a rimandarlo per via delle cattive condizioni climatiche che hanno impedito alla loro flotta di avanzare, costringendola a rientrare verso Sebastopoli, in Crimea.

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