sabato, 27 Aprile 2024

Green Pass, Franco Locatelli dice sì: “È una strategia inevitabile”

Franco Locatelli, coordinatore del Cts, si dice favorevole al Green Pass nei ristoranti al chiuso, a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. Sui vaccini, lascia alla politica la decisione di renderli obbligatori o meno.

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La situazione Covid in Italia, nonostante per il momento sia tenuta sotto controllo, inizia a preoccupare politici ed esperti. La popolazione italiana “disorientata” cerca di capire come fronteggiare la nuova ondata di contagi di variante Delta; mentre il Governo è a lavoro proprio sulle nuove misure da adottare, tra cui il green pass.

Franco Locatelli, coordinatore del Cts ,Comitato tecnico scientifico, in un’intervista a Repubblica, si schiera a favore: “Sì al Green Pass nei ristoranti al chiuso. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento”.

Se da un lato già si pensa a come ripartire nelle scuole a settembre, aumentando le coperture del personale scolastico, dall’altro, ora come ora, Locatelli pensa che non sia il momento giusto per riaprire le discoteche. La Pandemia è ripartita, anche se “con una variante”: meno posti letto occupati in terapia intensiva e meno decessi.

I dati comunque indicano una ripresa della circolazione del virus, con un incremento di quasi 300 nuovi casi. La maggior parte di questi sono giovani che, un po’ per la mancata vaccinazione e un po’ per la “tentazione del periodo estivo”, vengono colpiti dal virus. Sicuramente i festeggiamenti, in tutta Italia, per la finale degli Europei, non hanno aiutato la situazione, già precaria, gli effetti si vedono, ma si avvertiranno anche più in la, considerato che l’incubazione del virus va dai 5 ai 7 giorni.

L’argomento vaccini e la sua possibile obbligatorietà sono talmente delicati che il coordinatore del Cts rimanda la decisione alla politica: “Non possiamo decidere noi di rendere la vaccinazione obbligatoria, deve farlo la politica, viste le implicazioni anche sociali di una scelta come questa. L’importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap”.

Nonostante questo, il vaccino va fatto sia da chi è più a rischio, sia dai più giovani che devono tornare a scuola. I test Invalsi hanno fatto emergere una carenza, legata all’interruzione della didattica in presenza, soprattutto nelle scuole superiori e in materie specifiche.

In merito a possibili nuove chiusure Locatelli, per il momento, tranquillizza che si interverrà solo con le misure legate al Green Pass, che continua a dividere l’opinione pubblica tanto da noi quanto all’estero. In Francia stamattina oltre 100mila persone sono scese in strada e in piazza per manifestare contro la presunta dittatura sanitaria al grido “Macron dimissioni”.

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