lunedì, 29 Aprile 2024

Reggio Calabria, sgominato circuito di scommesse illecite: sequestrati 1,6 milioni di beni

Scattata nei confronti del 56enne Paolo Sipone la misura cautelare del sequestro del patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 5 società di capitali di cui una di diritto austriaco, sette fabbricati siti in Roma, nonché ulteriori disponibilità finanziarie.

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La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a un
provvedimento di sequestro di beni, costituto da compendi aziendali, beni immobili e
rapporti finanziari, per un valore complessivo di 1,6 milioni di euro, nei
confronti dell’imprenditore romano Paolo Sipone, classe 1965.

Grazie alle indagine eseguite nell’ambito dell’operazione “Galassia”, erano già stati eseguiti provvedimenti restrittivi personali a carico di 20 soggetti, tra i quali figurava anche Sipone come capo promotore di un complesso e remunerativo sistema criminale, connesso all’illecita commercializzazione di prodotti per la raccolta di scommesse on-line, attraverso importanti bookmakers esteri con sede in Austria e Malta. Questi, in rapporto reciproco con la criminalità organizzata italiana, ossia con la ‘Ndrangheta, per il territorio calabrese e anche con “Cosa Nostra”, con la “Sacra Corona Unita” e con la “Camorra” per le rispettive aree geografiche di interesse, da un lato consentivano a quest’ultima di infiltrarsi nella propria rete commerciale e di riciclare gli imponenti proventi illeciti, dall’altro traevano essi stessi significativo supporto per l’ampliamento della propria rete commerciale e per la
distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio.

Inoltre, sempre grazie all’operazione “Galassia”, erano stati eseguiti provvedimenti cautelari reali, aventi ad oggetto 23 società estere, 15 imprese operanti sul
territorio nazionale, 33 siti web nazionali e internazionali, numerosi immobili,
automezzi e conti correnti italiani ed esteri, nonché innumerevoli quote societarie e
disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati. A tal riguardo, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e lo S.C.I.C.O., hanno poi eseguito indagini economico-patrimoniali sui conti, tra cui quello di Sipone e del suo nucleo familiare, che ha permesso di verificare una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale di Paolo Sipone e della sua famiglia.

Alla luce di questi risultati, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria ha disposto nei confronti del 56enne Sipone la misura cautelare del sequestro del patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 5 società di
capitali di cui una di diritto austriaco, sette fabbricati siti in Roma, nonché ulteriori
disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 1,6 milioni di
euro.

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