I 140 stranieri erano giunti in Italia solo per chiedere il Reddito di cittadinanza e poi utilizzavano i soldi nei loro Paesi d'origine. Percepivano 570 euro al mese per un danno complessivo di oltre 4 milioni di euro.
Sono state identificate dalla Polizia Postale della Liguria 11 persone sospettate di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata alle truffe informatiche. Si teme abbiano commesso centinaia di colpi per l'ammontare di svariati milioni.
Le indagini condotte dai Militari hanno permesso di disvelare una truffa messa in atto da un'associazione criminale e volta al meccanismo dei cosiddetti certificati bianchi o titoli di efficienza energetica. Nei guai almeno 22 persone accusate, a vario titolo, di riciclaggio, auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta.
Nonostante fossero ospiti all'interno delle CAS di Treviso, Oderzo, Vittorio Veneto e Onè di Fonte, avrebbero ugualmente percepito il Reddito di Emergenza per un ammontare complessivo che supera i 200mila euro.
Controlli a tappeto della Guardia di Finanza, i furbetti del Reddito di Cittadinanza non finiscono mai. Tra le irregolarità riscontrate, si possono identificare soggetti che lavorano in nero, stranieri che indicano indirizzi di residenza inesistenti, nonché coniugi che ripuliscono la loro fedina penale.
Una delle due donne agiva sotto il falso nome di una modella straniera e grazie all'aiuto di un’amica avrebbe dapprima instaurato e coltivato un rapporto telefonico fino a convincere l'atleta dell’esistenza della relazione, per poi indurlo ad elargire cospicue somme di denaro.
Numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo.
Tra i beni sequestrati dalle Fiamme Gialle anche disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 4 milioni e mezzo di euro, oltre a quote societarie e una struttura alberghiera a Cagliari..
Il giovane è scomparso il 5 dicembre 2020. La conoscente della madre avrebbe detto alla donna di essere in grado di organizzare una videochiamata con il figlio dietro compenso di 500 euro su un conto estero. Così è scattata la denuncia.